Già l’AMPS, la nostra storica azienda municipalizzata, aveva realizzato due impianti di teleriscaldamento, naturalmente con il salutare metano; e ne era in corso di realizzazione un terzo”.
Inizia così un allunga nota dell’avvocato Arrigo Allegri contro Iren e la cattiva gestione della questione teleriscaldamento.
Ecco le sue parole.
“La loro rete aveva una diffusione di pochi chilometri. Poi ebbe luogo, nel 2005, la vendita di azienda e servizi ad ENIA; vendita illegittima – senza gara ad evidenza pubblica – perché “non in house”: infatti la attività sfuggiva al controllo del Comune essendovi coacervate, in ENIA, anche le aziende di Reggio Emilia e Piacenza.
Il caso è stato sottoposto alla Commissione Europea, che ha attivato due procedure di infrazione. La questione, in attinenza ai rifiuti ed al termovalorizzatore, è stata sottoposta anche alla attuale Autorità ANTICORRUZIONE.
La vendita delle RETI (tale è la condotta del teleriscaldamento) ERA VIETATA dal 2° comma dell’art. 113 Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali (D. Lgs n. 267/2000).
Ulteriore norma assicura la disponibilità pubblica delle “reti”; la si rinviene nel D.L. n. 112/2008, art. 23 bis, c. 5. Tali divieti sono stati ribaditi dall’art. 22, comma 1, D. Lgs n. 28/2011 che ha definito le reti di teleriscaldamento “opera di urbanizzazione primaria”. E, quindi, di proprietà dei Comuni. IREN non ha realizzato tutto il progetto autorizzato.
Anziché il PAIP, che doveva coinvolgere e infrastrutturare tutte le attività dei rifiuti, si è costruito soltanto il termovalorizzatore coogenerativo (produttore di acqua calda ed energia elettrica) e non i due depositi ed impianti per il contenimento e cernita dei rifiuti. Tali attività vengono effettuate al vecchio polo del Cornocchio, ove, proprio per questo, si è verificato l’incendio dei cumuli dei rifiuti nell’estate scorsa. La realizzazione del termovalorizzatore e l’acquisto degli impianti generatori di teleriscaldamento NON HA peraltro LEGITTIMATO EX SE IREN ad EFFETTUARE IL TELERISCALDAMENTO, che ha natura di SERVIZIO PUBBLICO, effettuabile soltanto previa procedura ad evidenza pubblica e dal vincitore di questa.
L’argomento è stato affrontato e deciso, in tal senso, dalla Autorità Nazionale Anticorruzione con decisione del 22 febbraio 2015, su ricorso dello scrivente e del collega De Angelis.
Il tema è già stato trattato dallo scrivente in sede di Commissione Consiliare Ambiente in data 2 settembre u.sc.. E l’Assessore Alinovi ha dato atto della incombenza ed effettività del tema della proprietà delle reti, affrontato in luglio da una Commissione, acquisendo anche un parere di un legale.
Stranamente il verbale della seduta non è ancora stato steso. Ma sconcerto suscita un mancato accordo con IREN – per quanto sia dato sapere – in ordine alla proprietà delle reti in corso di costruzione. Ancora va aggiunta la impossibilità di una loro gestione in mancanza di aggiudicazione di apposita gara. D’altro canto è ovvio che IREN non possa acquisire senza un titolo formale (quello di aggiudicataria di una gara, appunto) il DURATURO MONOPOLIO del SERVIZIO PUBBLICO di TELERISCALDAMENTO. L’assunto, se del caso, andrà sottoposto alle Autorità competenti”.
Arrigo Allegri