Si sono conclusi a metà di agosto i lavori di demolizione delle case di Moletolo e Baganzolino che insistono all’interno dell’area golenale del torrente Parma e che, in passato, sono state ripetutamente invase dalle acque in occasione di varie piene. Si tratta di 16 abitazioni contemplate nel primo stralcio dei lavori. In questi giorni, inoltre, il Comune sta per approvare il progetto inerente il secondo stralcio che interessa altre 4 abitazioni, situate in via Dazzi 9 e in via Argini Baganzolino. La Regione ha stanziato ulteriori 230 mila euro per completare il secondo stralcio. Dopo l’approvazione da parte del Comune del progetto esecutivo, si procederà alla gara per individuare l’impresa che si occuperà delle demolizioni stesse.
La conclusione del primo stralcio rappresenta un importante obiettivo, anch’esso finanziato dalla Regione Emilia Romagna, che ha anche provveduto a risarcire i proprietari del danno derivato dalla demolizione, consentendo loro di acquistare nuove abitazioni situate al di fuori della golena e quindi in aree sicure, grazie alla delocalizzazione delle 16 unità immobiliari, poste all’interno dell’area golenale stessa.
“Il piano di delocalizzazione che l’Amministrazione sta portando avanti rientra nelle politiche volte a promuovere la messa in sicurezza delle aree golenali presenti sul territorio – spiega l’assessore Michele Alinovi – e si affianca ad altri provvedimenti che vanno in questo senso e che interessano insediamenti a rischio esondazioni presenti in aree a rischio, come, per esempio, le aree golenali del torrente Baganza. L’obiettivo è univoco: la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione dei rischi idraulici e idrogeologici”.
La demolizione delle 16 unità abitative è avvenuta ad opera del Comune , tramite l’impresa FEA s.r.l. di Castelfranco Emilia, che si è aggiudicata l’appalto per un importo di circa 230.000 euro, in esito all’accordo di programma sottoscritto tra il Comune di Parma, la Provincia di Parma, la Regione Emilia-Romagna e tutti i possessori, a vario titolo, delle unità immobiliari individuate dal progetto di delocalizzazione.
Tale accordo di programma, adottato di nuovo a marzo 2014, ha previsto una serie di adempimenti, da parte dei vari enti e dei privati interessati alla delocalizzazione. Il più rilevante è senza dubbio quello legato alla demolizione degli edifici ed conseguente recupero ambientale della zona interessata. Per gli immobili inclusi nel primo stralcio dei lavori e che erano in stato di abbandono, a seguito del trasferimento della residenza dei proprietari o ex proprietari, si proceduto, quindi, all’abbattimento. Il progetto preliminare di riqualificazione ambientale è stato approvato con delibera di Giunta comunale nell’agosto 2012.