Nella tarda mattinata di lunedì, la missiva di Pizzarotti a Renzi nella quale il sindaco di Parma invitava il Premier a prendere esempio da Parma in ambito della gestione dei rifiuti.
Lunedi sera la replica del neo segretario regionale del Pd Gianpaolo Serpagli. Eccola:
“Caro Matteo,
ho letto poco fa la missiva che ti ha indirizzato il sindaco di Parma, nella quale ti suggerisce di prendere la nostra città Capoluogo come modello nazionale per le politiche di gestione dei rifiuti.
Ho deciso di prendere anche io carta e penna per precisarti alcuni passaggi. E’ vero che da queste parti è nato un modello per la gestione virtuosa dei rifiuti diffuso, che sta in tanti Comuni della nostra provincia. Un modello nato, bontà sua, prima dell’avvento dei 5 Stelle a Parma.
Certo, in qualità di segretario provinciale del Pd, sono lieto che Pizzarotti abbia sentito la necessità di segnalarti il suo punto di vista, segno che, al netto della propaganda di parte, sa di poter trovare nel Governo a guida il Pd un Esecutivo che ascolta le Comunità locali sui grandi temi di interesse generale. In caso contrario, dovremmo fare i conti con un’operazione promozionale a urne chiuse su un tema che intreccia il famoso inceneritore di Parma che nel 2012 i grillini promisero di chiudere. Una promessa tanto forte quanto disattesa.
Parma è un modello perché trainata da tante realtà che da anni si sono imposte come punti di riferimento per la drastica riduzione dei rifiuti prodotti e per le soluzioni innovative nella loro raccolta.
Modelli che, attenzione, sono nati da percorsi partecipativi veri, che hanno costruito coscienza collettiva e informazione, evitando quei cortocircuiti tipici di quando si sostituisce un sistema con un altro dalla sera alla mattina. I cittadini di Parma sanno bene di cosa sto parlando.
Provo a farti nomi e cognomi.
Penso a Fidenza che da anni guida le classifiche dei “Comuni ricicloni” stilata da Legambiente, con dati rigorosi, ufficiali e a consuntivo.
Nel 2014, Fidenza si è imposta come il Comune sopra ai 25.000 abitanti con il minor quantitativo di rifiuti indifferenziati, ovvero quelli che devono essere avviati a incenerimento. Una città, Fidenza, che anche Beppe Grillo, conosce bene, avendola portata come esempio di rilevanza nazionale in uno dei suoi tanti spettacoli in quel di Parma, grosso modo nel 2008.
Poi, se scorriamo le tabelle, troviamo Felino, nella nostra pedemontana, leader della classifica dei comuni con la miglior raccolta differenziata tra i 5.000 e i 25.000 abitanti.
Queste amministrazioni che ti segnalo hanno condotto una campagna per la raccolta in armonia e accordo con i propri cittadini, cosa che a Parma non è avvenuta. Quindi ancora una volta il nostro sindaco vuole spararla grossa per nascondere i problemi che la città sta vivendo.
Sarebbe meglio invece che ti segnalasse i problemi veri che la città sta vivendo in un inesorabile degrado che lui non ha saputo invertire, con un’emergenza povertà che non sa gestire, con un declino di cui per ora non stiamo vedendo la fine.
Insomma, caro Matteo, ti invito a venire ancora a Parma, così da segretario a segretario ti potrò segnalare come in provincia abbiamo ottimi esempi dalla raccolta rifiuti alle attività produttive e come in città non sanno raccoglierli.
IL COMMENTO di PATRIZIA MAESTRI su Facebook – “Il sindaco di Parma scrive al presidente del consiglio Matteo Renzi per invitarlo a prendere Parma come modello per una esemplare gestione della raccolta rifiuti…..No Matteo ti prego non farlo”.
IL COMMENTO DI NICOLA DALL’OLIO (CAPOGRUPPO PD IN CONSIGLIO COMUNALE): a rischio il lavoro delle cooperative- Invece di scrivere una lettera aperta a Renzi per cercare un po’ di visibilità sui media nazionali, Pizzarotti farebbe bene a occuparsi delle cose che gli competono e degli aspetti che non vanno in un sistema di raccolta rifiuti che è ben lontano dal potere essere indicato come modello per l’Italia.
Proprio in questi giorni è uscito il bando di gara di IREN per l’affidamento dei servizi di raccolta differenziata sulle tre province emiliane gestite dalla multi utility: Piacenza, Reggio Emilia e appunto Parma. Da una prima lettura del bando di gara emergono due aspetti molto preoccupanti che se non modificati rischiano di avere pesanti riflessi, sia sul piano occupazionale, che della qualità del servizio.
Ad oggi la raccolta differenziata è condotta principalmente da cooperative sociali locali. Con le forme di contratto di lavoro richieste dal nuovo bando, c’è il rischio concreto che le cooperative sociali non riescano nemmeno a partecipare alla gara restando tagliate fuori dal servizio, nonostante da mesi abbiano sollecitato IREN e la stessa amministrazione comunale affinché si tenesse conto delle peculiarità di chi impiega in prevalenza personale socialmente svantaggiato.
Ma non è finita: l’importo del servizio messo a gara (quasi 12 milioni di euro per la provincia di Parma) appare inferiore del 15% rispetto a quello attuale e questo nonostante il costo complessivo per i cittadini sia aumentato nel 2015 di ulteriori 600.000 euro. Come si giustifica questo taglio? Come potrà essere migliorata la qualità del servizio? E soprattutto, chi ne beneficerà sul piano economico? IREN o i cittadini che pagano una tariffa sempre più cara?
Nella lettera auto-celebrativa a Renzi a queste domande non si trova risposta. Pizzarotti invita spesso a guardare in alto. Ma forse è venuto il momento che inizi lui a volare un po’ più basso e a guardare all’altezza che gli compete. Prima di dare lezioni agli altri, cerchi per una volta, insieme ai sindaci di Piacenza e di Reggio Emilia, di incidere sulle scelte di IREN e di perseguire l’interesse dei cittadini e non il suo tornaconto mediatico.
Un sindaco viene eletto per questo, per occuparsi e possibilmente risolvere i problemi della sua città. Non per farsi degli spot personali.
Dopo la risposta, nella giornata di martedì, di Gabriele Folli, le polemiche continuano a infuriare, con l’intervento di Ghiretti e la replica del Movimento 5 Stelle.
Roberto Ghiretti (Parma Unita) – Ad agosto ci si dovrebbe davvero augurare che la politica si prenda un po’ di riposo, soprattutto alla luce di interventi come quello di oggi da parte dell’assessore Folli a cui è evidentemente parsa un buona idea prendere carta e penna per accusare me e altri di non essere interessati all’ambiente e di favorire con il nostro comportamento addirittura disastri climatici vari.
Ragionare sul modello di questa raccolta differenziata, fare proposte per migliorarlo, tutto questo per l’Assessore è senza dubbio sintomo di un disinteresse da parte del sottoscritto. E del resto non potrebbe essere altrimenti vista la visione ideologica attraverso la quale questa amministrazione ha portato avanti questo sistema di raccolta differenziata. Una persona diversa, con una mentalità più aperta, si sarebbe, io credo, messa volentieri in discussione, avrebbe creato le occasioni per valutare tutti assieme cosa sia meglio per la città, avrebbe accettato di misurarsi sul tema dei cassonetti intelligenti, cercando di capire insieme al sottoscritto pro e contro di un sistema piuttosto dell’altro.
Invece no. Il porta a porta targato Iren è il migliore dei mondi possibili così come qualche anno fa lo erano l’Olanda e la Cina e Vedelago prima ancora. Mai un dubbio, mai un ripensamento, mai un passo falso, questo il credo di un Assessore che ritiene di essere portatore di una verità che così gentilmente mette al servizio di Parma.
Vede Folli, una cosa è togliere dalla sera alla mattina i cassonetti dalle strade per poi tirar fuori in qualche modo dei numeri da spendere politicamente su questo o quel tavolo, un’altra è far crescere una cultura ambientalista matura, appassionare un’intera città a un progetto di riciclo e crescere insieme a lei. Lei aspira a dividere i parmigiani buoni da quelli cattivi, io ho meno certezze, mi interrogo quotidianamente ascoltando i miei concittadini e di una cosa solo sono convinto: differenziare i rifiuti e aver cura dell’ambiente in cui viviamo è una sfida ineludibile per tutti i noi, motivo per cui il vero obiettivo non è costringere gli “incivili” a differenziare un po’ di più, ma far crescere la consapevolezza che differenziare rappresenta un investimento per la nostra salute e quella delle generazioni future. Le modalità di raccolta dei rifiuti non sono che un mezzo per arrivare a questo fine ed è per questo motivo che un’amministrazione seria, visti gli enormi problemi sollevati da questo modello, si sarebbe subito messa in discussione, senza aspettare le iniziative della minoranza.
Movimento 5 Stelle:speculazione e colpe della stampa- Spiace constatare come, ancora una volta, una proposta costruttiva avanzata dal Sindaco di Parma ed indirizzata, nel caso specifico, direttamente al Presidente del Consiglio Renzi, anziché essere valutata e discussa nel merito, e magari anche nel metodo, venga puntualmente utilizzata a scopi di speculazione politica locale.E spiace constatare che la Gazzetta di Parma si presti ancora una volta a fungere da megafono per questa operazione.Sia chiaro: non mettiamo in discussione il diritto della stampa, una volta riportate le notizie, di assumere una posizione ed esprimere una opinione. Ma certo non sfugge a nessuno che la Gazzetta di Parma, da tempo, ha di molto oltrepassato il confine della espressione della libera opinione su singole questioni, per assumere il ruolo di “blog” ufficiale dell’opposizione rispetto alla Giunta Municipale.Tutto legittimo per carità, basta saperlo, e dichiararlo in modo intellettualmente onesto.Sul tema specifico, la lettera del Sindaco Pizzarotti a Renzi si inserisce nel solco delle iniziative che hanno trovato la loro recente massima espressione nella manifestazione “Nessun Dorma” dell’11 Luglio scorso: ridurre la produzione di rifiuti, incentivare e favorire la politica del riutilizzo dei materiali di scarto, incrementare la raccolta differenziata, non solo riduce il ruolo ed il numero degli inceneritori necessari, ma contribuisce alla tutela dell’ambiente, della salute, e costituisce un importante fattore di rilancio di una economia sana e sostenibile.L’esempio dei risultati ottenuti a Parma, riportato insieme ad altre realtà presenti in altre regioni d’Italia, dal nord al sud, vuole indicare al Governo una serie di strade praticabili e di successo, che hanno dato risultati concreti.