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Disabili, Maestri contro il Comune: attenti all’assegnazione col “massimo ribasso”

“Grande attenzione per l’eventuale assegnazione di un servizio così delicato sulla base di un criterio fondato sul massimo ribasso, e qualche preoccupazione per il mantenimento della qualità, e del personale che vi è impiegato”.

La parlamentare del Pd Patrizia Maestri – che all’interno della Commissione Lavoro della Camera si sta occupando proprio di rivedere le regole sul cambio d’appalti con massimo ribasso – interviene sull’assegnazione del bando pubblico per il servizio di integrazione scolastica per alunni e studenti disabili, dopo che il Comune di Parma ha stilato la graduatoria che vede come assegnataria provvisoria la cooperativa Ancora di Bologna.

Si tratta di un valore totale di circa 2 milioni e 150mila euro per 103 mila ore di monte ore annuo; la gara era strutturata affinché a risultare decisivo fosse l’elemento del “massimo ribasso” che ha permesso alla coop bolognese di ottenere il miglior punteggio complessivo con uno sconto del 10%, contro il ribasso del 2,5% proposto dall’ATI – Associazione temporanea d’impresa – composta da Aurora, Proges e Dolce, e dello 0,77% avanzato dalla cooperativa piemontese Quadrifoglio.

“Mi sto già occupando a livello nazionale di regolamentare meglio proprio le questioni che riguardano i cambi d’appalto, in modo che vengano introdotti criteri premiali a livello di punteggio per la qualità del progetto complessivo – spiega la deputata del Pd – Come è accaduto a Fidenza, la direzione da prendere è infatti quella di perseguire l’offerta economicamente più vantaggiosa introducendo anche clausole sociali. Mentre in generale, sulla base della modalità di assegnazione improntata al massimo ribasso, sono state troppo frequenti, allo stato attuale, le situazioni che hanno visto una diminuzione significativa del costo orario dei lavoratori, così come il mancato rispetto dei contratti nazionali o lo scadimento della qualità dei servizi che vengono offerti. Penso poi con preoccupazione ai circa 160 lavoratori che sono stati impiegati dall’assegnatario uscente e al loro riassorbimento da parte dei subentranti”.

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