Il vento della Nord si porta via anime pure, tifosissimi doc, mentre dalla Curva si alzano fischi, inviti a lottare e tirare fuori le palle.
E’ stata una domenica tremenda in casa Parma. Mentre la sala stampa congedava, dalla vita terrena non dal ricordo che lascia chi sa ferire di penna più che di spada, Giorgio Gandolfi,
la Nord perdeva uno dei suoi esponenti di maggiore spicco e personalità: Domenico “Demo” Cramarossa.
Nel mentre il campo regalava un Parma molle, irritante, lezioso. Contro un avversario concreto gli uomini di Pecchia cercavano bellezza.
Risultato, una sconfitta orrenda.
Ed ora? AAA cercasi sotto l’albero voglia di lottare, di portare a casa tre punti che avrebbero fatto avanzare in classifica e, soprattutto, nei conti a fine stagione potrebbero pesare molto per l’obiettivo salvezza.
Obbiettivo a tutti ben chiaro dall’inizio dell’anno ma….
Ma che succede? Abbiamo iniziato la stagione sapendo che la difesa era il reparto più fragile e frangibile… ma forse abbiamo sopravvalutato gli altri reparti?
Come mai il Parma scende in campo, seppur con le attenuanti dei tanti infortuni, con una formazione assai poco convincente in avanti rispetto a quelle schierate contro le “grandi”dove davanti si è giocato persino con quattro punte?
Non si è visto nulla di buono…contro il Verona. Un centro campo più slegato del solito, la difesa non ha retto e si è persa dentro se stessa, a volte in difficoltà anche fisica contro un Verona che dalla sua aveva solo una voglia di vincere più grande.
Si salva solo Sohm che fino alla fine non ha mollato.
Domenica si va all’Olimpico contro una Roma che rischia di essere l’ennesima squadra fatta risorgere.
Rimboccarsi le maniche è la parola d’ordine ma… Caro Babbo Natale, due giocatori (per ruolo) sotto l’albero di Pecchia ce li porti?
essediemme