Secondo le stime del WHO (World Health Organization), a soffrire di ipoacusia e di problemi legati all’udito, è circa il 6 % della popolazione mondiale. Un dato rilevante, se si pensa che molti di questi soggetti sono bambini. Sì, proprio così, la sordità è un disturbo che colpisce anche i più piccoli, precisamente in Italia si parla di 1-2 bambini ogni mille nuovi nati.
Per il suo costante utilizzo, l’orecchio è l’organo più esposto a danni e problemi, ma è anche quello sul quale è possibile intervenire con numerose soluzioni che vanno dagli apparecchi acustici alla più invasiva, ma a volte inevitabile, chirurgia.
In questo articolo si analizzeranno i tipi di ipoacusia e tutto quello che c’è da sapere su questo disturbo sempre più comune tra la popolazione mondiale.
Cos’è l’ipoacusia?
Quando si parla di ipoacusia ci si riferisce alla riduzione parziale o totale della capacità uditiva. Come ogni altro disturbo, può manifestarsi in diverse forme e con vari gradi di severità, da leggera a profonda.
La perdita dell’udito può interessare uno o entrambi gli orecchi e può influire sulla capacità di percepire suoni ad alta o bassa frequenza. In alcuni casi, si tratta di un disturbo progressivo che tende a peggiorare nel tempo, mentre in altri casi può essere improvviso.
In ogni caso è necessario sottoporsi subito a una visita audiologica in modo da capire il livello reale del proprio disturbo e intervenire con le giuste soluzioni.
Queste le due tipologie di ipoacusia:
- Forme neurosensoriali. Sono legate a danni dell’orecchio interno (ad esempio: coclea, labirinto, nervo acustico). Tra le formule più utilizzate per questa forma ci sono le protesi acustiche e gli impianti cocleari.
- Forme trasmissive. Sono, invece, legate a danni della catena ossiculare e/o della membrana timpanica e a possibili malformazioni del padiglione auricolare. Le soluzioni per questo problema sono più invasive e legate solitamente alla chirurgia.
Le possibili cause dell’ipoacusia
È importante sapere che l’ipoacusia e la sordità possono avere origine ereditaria. Ad esempio, se uno dei genitori è sordo è molto probabile che anche il bambino lo diventi. Ma non è sempre questa la causa, perché la perdita dell’udito può essere compromessa durante tutta la vita per diverse cause.
Ecco quelle più rilevanti:
- In età infantile. Può verificarsi come effetto di malattie infettive (es. rosolia e sifilide), per l’utilizzo di medicine ototossiche durante la gravidanza della madre oppure per nascita prematura, carenza di ossigeno, itterizia.
- In gravidanza. In questo caso può verificarsi come effetto di meningite, morbillo, parotite epidemica, infezioni croniche dell’orecchio e altre malattie infettive.
- A ogni età. Tutti possono avere problemi di udito importanti a causa dell’impiego di medicinali ototossici (come, ad esempio, alcuni antibiotici e farmaci antimalarici) in grado di danneggiare la coclea, oppure per la presenza di corpi estranei nell’organo o per l’esposizione a rumori eccessivi.
- In età avanzata. Negli anziani l’ipoacusia può essere un deficit generale dell’organismo.
In conclusione è importante ricordare che la prevenzione è sicuramente la soluzione migliore per evitare di dover fare i conti con questo disturbo uditivo che, come abbiamo potuto vedere, non dipende esclusivamente dall’età.