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Tutela dei diritti dei detenuti stranieri nel carcere di Parma: raggiunta l’intesa

 


Importante salto in avanti nella tutela dei diritti dei detenuti stranieri in carcere grazie alla collaborazione della direzione del carcere, l’UCOII (Unione delle Comunità islamiche in Italia, Garante dei detenuti e Presidente del Consiglio comunale. E’ questo l’esito di un proficuo incontro che si è svolto nei giorni scorsi.

Le istituzioni hanno condiviso la necessità di avviare un confronto e collaborazione con i rappresentanti nazionali del culto islamico finalizzata al miglioramento delle condizioni di detenzione dei reclusi di fede musulmana.

La collaborazione si è avviata con la reciproca conoscenza degli strumenti in possesso dell’Amministrazione penitenziaria e quelli dell’UCOII, da sempre molto sensibile a questo settore di cittadini stranieri che hanno compiuto reati.

L’intesa è stata raggiunta con il coinvolgimento dei referenti istituzionali dell’ambito penale: il Direttore dell’Istituto penitenziario, Valerio Pappalardo, il Garante comunale dei diritti dei detenuti, Roberto Cavalieri, il Presidente del Consiglio comunale, Alessandro Tassi Carboni i quali hanno coinvolto il Presidente dell’UCOII, Yassine Lafram, e il referente UCOII per gli istituti penitenziari, Hamdan Zaqri. 

Nel carcere di Parma sono presenti 200 detenuti stranieri, pari a circa al 50% dei detenuti del reparto media sicurezza e al 30% del totale della popolazione detenuta. In gran parte di fede islamica, età media di circa 30 anni, molto spesso con problemi di recidiva.

 

Il Direttore del carcere ha salutato con soddisfazione l’impegno della Comunità islamica del territorio fatto che rafforza gli obiettivi e le sperimentazioni fatte a livello nazionale dall’Amministrazione penitenziaria.

I rappresentanti dell’UCOII si sono detti “soddisfatti dell’accordo raggiunto che apre la possibilità per i detenuti di pregare anche in gruppo all’interno del carcere”.

Secondo il Garante dei detenuti le intese “porteranno ad un allentamento della tensione spesso manifestata dai detenuti stranieri” e “il coinvolgimento della Comunità islamica apre le porte ad un volontariato penitenziario più diversificato e, speriamo, più significativo sotto il profilo dei numero”.

Per Alessandro Tassi Carboni questo va considerato come “un evento che aggiunge un altro tassello all’impegno della amministrazione comunale nel rispetto dei diritti delle diverse componenti della Comunità parmigiana”.

L’UCOII ha nominato ministro di culto musulmano (murshida) Mounia El Fasi che da diversi anni frequenta il carcere nel ruolo di mediatrice linguistico culturale, membro dell’Associazione Donne di qua e di là e della Comunità islamica di Parma e Provincia. Anche lei presente ha manifestato grande soddisfazione comunicando che “la Comunità islamica di Parma è pronta a dare il suo contributo per supportare l’Amministrazione penitenziaria nell’ampliamento delle opportunità trattamentali dei detenuti stranieri e a potenziare la presenza di servizi per i detenuti musulmani”.

 

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