Un contributo concreto alla filiera professionale del mondo dello spettacolo.
Il fondo “Scena unita” – fortemente voluto e sostenuto dal cantante Fedez e di cui molto si è parlato durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, nonché del blocco che ha investito tutto il comparto artistico- è nato dalla consapevolezza che il settore dei lavoratori dello spettacolo andava aiutato nell’immediato e con misure concrete.
A questo importante bando nazionale ha partecipato con successo anche il Teatro del Cerchio di Parma, sottoponendo la proposta, risultata poi tra le vincitrici, di un progetto culturale urbano onnicomprensivo, in grado di coinvolgere attivamente diversi ambiti artistici (dal teatro, alla danza, alle esibizioni di skaters) e culturali (non solo i soggetti teatrali ma anche l’Università e alcune associazioni territoriali).
Nasce così “r.esistenza”– la cui prima fase di lavorazione, tra incontri, scritture e laboratori, si è avviata proprio in questi giorni – dove, per resistenza, s’intende una sopravvivenza sia fisica, imposta dalla grave situazione pandemica, sia culturale, dettata dall’insorgenza di evidenti fragilità nel sistema.
Una resistenza pensata e tradotta artisticamente, attraverso diversi linguaggi, secondo una modalità partecipativa e interdisciplinare, per affermare la propria presenza su un territorio in cui il senso di libertà, pur adattandosi alle regole vigenti, intende ridefinirsi; inseguendo ad esempio nuove forme di “contaminazione culturale”, dove arti classiche e urbane possano incontrarsi per dare vita a un rinnovato connubio creativo, sviluppandosi in spazi inusuali, in aree dismesse, in strade e quartieri da riqualificare e in cui ripristinare il senso della relazione.
Il progetto, che convoglierà in un esito performativo a 360°, anticipato da una prima restituzione teatrale prevista per giovedì 23 dicembre 2021 al Nuovo Teatro di via Pini, guarda al mondo dell’arte, ma parla in primis agli “attori”abituali di quegli spazi urbani presi in causa, ovvero skaters artisti, ragazzi/e che vivono la strada, piccole comunità.
Tra le finalità del lavoro vi è quella di proporre una nuova idea “urbana” coinvolgendo anche professionisti che studiano quegli stessi spazi e che hanno la facoltà di ridisegnare e rimodulare le aree cittadine, cogliendone una visione “altra”, quella appunto tradotta dall’arte; dunque architetti, fotografi, videomaker in grado di concentrare lo sguardo su aspetti insoliti, colori, prospettive, dimensioni, epoi grafici pubblicitari e creativi che sappiano dare risonanza a quanto il progetto e le forze in campo faranno emergere.
Il risultato conclusivo del lavoro sarà una creazione artistica urbana, che nella forma di una performance open air intitolata “Urban Macbeth”, pensata per marzo 2022, abbraccerà i quartieri prescelti, generando tra i partecipanti (artisti, abitanti e professionisti) un confronto comune sul tema del paesaggio urbano inteso nelle sue infinite declinazioni.
Nel segno di una nuova “resistenza” capace di raccontare, attraverso l’arte, un tessuto cittadino alternativo, controcorrente e in continuo mutamento.
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