Mancano due giorni alla manifestazione ‘Nessun Dorma’, alla quale parteciperanno diverse parti tra politica, associazioni e comitati per dire “no” all’incremento dei rifiuti da bruciare nell’inceneritore di Ugozzolo e allo Sblocca Italia, il decreto che permetterebbe ad Iren Spa di avvalorare la propria richiesta.
Poche ore alla marcia pubblica contro ‘il forno’ che brucia di tutto, e l’assessore all’Ambiente Folli che torna su tema rifiuti, ricordando alla Multiutility la mozione votata all’unanimità dal Consiglio comunale per chiedere alla stessa di ritirare la richiesta per arrivare a 195 mila tonnellate l’anno da bruciare.
Ecco la nota dell’Assessore all’ambiente Gabriele Folli:
“Il 15 giugno come è noto il consiglio comunale di Parma ha votato all’unanimità una mozione per chiedere ad Iren di ritirare la richiesta di incremento capacità di combustione e possibilità di ricevere rifiuti da fuori per l’inceneritore di Ugozzolo.
La mozione è stata inviata a tutto il cda, al presidente Profumo ed all’amministratore delegato Bianco.
Dopo quasi un mese ancora nessun segno di vita che arriva da quelle parti.
Mi chiedo che senso abbia da parte loro proporre i comitati territoriali per cercare un dialogo coi territori quando poi ad un atto ufficiale non si ha nemmeno la decenza di dare una risposta interlocutoria.
Parma è uno dei territori più importanti per l’azienda in termini di clienti serviti nei vari settori ma sembra che nemmeno questo elemento sia considerato dal dott. Profumo rilevante per poter prendere in mano il telefono e chiamare il sindaco o l’assessore di riferimento per spiegare le risposte che darà l’azienda.
E’ evidente che il modello di multi-utility come è stato concepito in questo territorio abbia fallito l’obiettivo di mantenere il controllo pubblico su queste aziende che una volta quotate in borsa altro non possono fare che focalizzarsi su obiettivi meramente economici.
Occorre riportare i servizi pubblici locali sotto il controllo pubblico a partire dai rifiuti dove andremo avanti decisamente in questa direzione chiedendo ad Atersir il riconoscimento dell’autonomia decisionale del Comune di Parma per determinare le scelte che impatteranno sul futuro del territorio per i prossimi 15 anni”.
PIZZAROTTI SUI DATI DI VERCELLI: “SMUOVANO LE COSCIENZE”
Sempre in tema gestione rifiuti, inceneritori e salute, il sindaco Pizzarotti commenta i risultati dello studio epidemiologico sulla popolazione residente nei pressi dell’inceneritore di Vercelli, chiuso nel 2014. I dati di Arpa Piemonte sulla mortalità, dimostrerebbero come la popolazione residente nell’area di ricaduta delle emissioni sia esposta a rischi maggiori.
“Sono dati recentissimi, la nostra battaglia dimostra che siamo a favore dei parmigiani e della qualità dell’ambiente. Non arretriamo di un millimetro”, ha dichiarato Pizzarotti.
Vercelli ha chiuso il suo inceneritore nel 2014, ma dagli anni ’70 ha funzionato in modo costante. Era un impianto costituito da tre linee con una potenza termica di 7.140.000 kcal/h. Nello stesso anno della sua chiusura, grazie ad un progetto del Ministero della Salute, Arpa Piemonte assieme a diversi altri soggetti ha avviato uno studio epidemiologico, con l’obiettivo di studiare gli effetti sulla salute delle emissioni del forno, suddividendo la popolazione residente tra esposti (residenti nell’area di ricaduta delle emissioni) e non esposti (residenti nei due Comuni fuori dall’area di ricaduta).
Nei giorni scorsi sono stati presentati i dati della ricerca, che presentano informazioni incontrovertibili: la mortalità, infatti, sarebbe più elevata nella popolazione esposta. L’importanza dell’informazione pubblicata da Arpa è rappresentata dalla sua estrema attualità, a dimostrazione che indagini sempre più recenti e moderne testimoniano la nocività di tali impianti.
“E’ una ulteriore prova del fatto che la nostra politica ambientale è a favore dell’ambiente, dei parmigiani e di una gestione rifiuti maggiormente innovativa e al passo con l’Europa più moderna“, ha affermato il sindaco Pizzarotti commentando i dati di Arpa Piemonte. “Non possiamo ignorare dati così recenti su un inceneritore che ha funzionato per molto tempo. Queste informazioni devono smuovere le coscienze di ognuno e, soprattutto, attivare i parmigiani ad una forte presa di posizione. Non possiamo per nulla accettare che lo Sblocca Italia cancelli quanto di buono è stato fatto finora per Parma, ma anche per l’Emilia Romagna. Stiamo dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, che la raccolta dei rifiuti è il futuro, perché non impatta sull’ambiente. Alla luce di quanto pubblicato da Arpa Piemonte, davvero Iren intende aumentare la potenza dell’inceneritore del 50%? Noi ci opporremo, e la manifestazione dell’11 luglio potrà essere davvero il momento di svolta per la città e per la regione”.
I risultati dello studio epidemiologico pubblicati da Arpa Piemonte