Le maggiori associazioni ambientaliste della città (Legambiente, Wwf e No Cargo) ricorrono contro il parere favorevole della Valutazione Impatto Ambientale per l’ampliamento della pista dell’Aeroporto Verdi.
E’ convinzione delle associazioni che tali valutazioni andavano fatte prima e che le evidenti carenze dello studio di impatto ambientale, rimaste tali anche dopo le integrazioni del proponente, avrebbero dovuto portare ad un chiaro rigetto del progetto.
Con un ricorso depositato presso il TAR di Bologna, le maggiori associazioni ambientaliste del territorio contestano il parere di compatibilità ambientale espresso recentemente dal neo Ministero della Transizione Ecologica in merito all’ampliamento della pista dell’aeroporto Verdi in vista di un hub cargo.
Lo annuncia oggi Marta Mancuso presidentessa di Legambiente durante la conferenza stampa alla sede del Bizozzero definendo il progetto “un concetto obsoleto di sviluppo territoriale”.
Come già espresso in una lettera inviata al Ministro Costa e al suo successore Cingolani prima dell’approvazione ufficiale del parere- si legge nel comunicato congiunto di Legambiente, WWF e Comitato No Cargo- si ritiene che la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) presenti vizi procedurali e di merito e non dia adeguata risposta alle osservazioni a più riprese depositate dalle associazioni che evidenziavano carenze progettuali e impatti ambientali e sulla salute non valutati dai proponenti del progetto.
Andrea Torreggiani del Comitato No Cargo sottolinea “la palese illegittimità del parere VIA che presenta errori e dimenticanze riportate nelle 50 pagine presentate nel nostro ricorso..e ci siamo limitati! ma ci sarebbe molto altro”
“Nessuna presa in considerazione del rischio che l’area cargo comprenderebbe (autostrada, scuole, strade) con possibili incidenti- rimarca Rolando Cervi di WWF- È vero che è un progetto privato ma il pubblico dov’è? Il Comune di Parma si è impegnato a ridurre le emissioni di CO2 ma abbiamo studi specifici sull’eventuale ampliamento? Si parla di infrastruttura strategica per il territorio ma ancora non esiste nessun progetto consistente”
Il Comune di Parma, se ci fosse un chiaro indirizzo politico in tal senso, avrebbe ancora in mano tutti gli strumenti per fermare quest’opera rischiosa ed impattante nella conferenza dei servizi per l’autorizzazione finale del progetto di allungamento della pista, che dovrà essere indetta dal Ministero per le Infrastrutture. Allo stato attuale siamo ancora, infatti, ad un semplice progetto di fattibilità.
L’autostrada A1 ricadrebbe addirittura nella zona di tutela A a più alto rischio di incidentalità, mentre la TAV rientrerebbe in zona B: non si capisce come questo possa essere compatibile con la sicurezza delle due principali infrastrutture di collegamento del paese e ci si chiede se una tale zonizzazione non precluda di fatto eventuali progetti di ampliamento dell’autostrada.
“E per quanto riguarda i voli commerciali non si capisce con quale criterio si possa mettere un volo da Bolzano a Roma con scalo a Parma quando tutti gli aeroporti stanno dismettendo le tratte coperte agevolmente dai treni” conclude Cervi.
Al fine di lanciare una campagna di informazione e di sensibilizzazione e di avviare la raccolta fondi per sostenere le spese legali del ricorso, le associazioni parteciperanno alla manifestazione “Tutti in Piazza contro l’ampliamento dell’aeroporto” che si terrà in Piazza Garibaldi il giorno 5 giugno dalle ore 10.00.