In occasione del 64° anniversario della morte di Arturo Toscanini, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma – Casa della Musica ha proposto un momento di ricordo nella Casa natale del Maestro, in borgo Rodolfo Tanzi 13.
Un appuntamento che si rinnova ogni anno con la volontà non solo di ricordare il Direttore d’orchestra parmigiano e di stimolare la riflessione sulla sua figura come ha ricordato l’Assessore alla Cultura del Comune di ParmaMichele Guerra “Alcuni giorni fa una giovane violinista della Toscanini Next ha ritirato l’attestato di benemerenza durante la cerimonia di Sant’Ilario a nome di tutto il comparto artistico della città. E’ stato un momento significativo che ha visto protagonista una giovane musicista che appartiene ad una realtà prestigiosa che non ha mai cessato in questi mesi di reinventarsi e di stare accanto al proprio pubblico. E’ stato simbolicamente un atto che ha voluto premiare il coraggio che appartiene alle realtà musicali di Parma e che ha segnato la figura di un parmigiano a cui la città e il mondo continuano a guardare”.
Alberto Triola, Sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini ha partecipato alla cerimonia con parole ispirate. “Visione e memoria è un binomio che appartiene ad Arturo Toscanini. E’ importante avere una visione, soprattutto quando l’atmosfera è piena di nebbia e rovine e macerie che non ci pemettono di vedere di traguardare il passo successivo a quello presente. Toscanini ci ha insegnato quanto la capacità di traguardare oltre le presenti sventure della storia e dell’umanità sia importante. Fare memoria di Toscanini significa fare memoria del valore italiano, dell’amore per la musica che appartiene alla sua terra, e di una figura che ha incarnato la capacità di guardare oltre l’apparente desolazione. Auspichiamo che oltre alla commemorazione tradizionale si possa lavorare ad una nuova ripartenza, che porti valori rinnovati, che si possa dar vita alla commemorazione della vita del Maestro. Un segnale di rinascita che potrebbe partire proprio da Parma, città sfortunata nel suo titolo di Capitale della Cultura, ma città con un carattere forte, che non si lascia piegare”