Nel giorno dell’arresto ai domiciliari del presidente della Svoltare Onlus per presunta ‘indebita appropriazione di fondi pubblici’ e la conseguente campagna mediatica che dà per scontata la colpevolezza dell’imputato, pubblichiamo volentieri una lettera inviata in redazione dal consigliere Marco Maria Freddi di +Europa.
E lo facciamo in nome di alcuni pilastri della nostra tante volte invocata ma spesso dimenticata Costituzione: presunzione di innocenza fino a prova contraria e diritto alla difesa che fanno la differenza tra un paese incivile e un luogo di diritti civili.
Nessuna intenzione di difendere chi deve ancora essere giudicato con un giusto processo che non può, pertanto, in nessun modo essere condannato da sentenze mediatiche o, peggio ancora, da opinioni comuni, ma solo un doveroso rispetto all’iter giudiziario che solo dopo un processo potrà emettere un verdetto.
La lettera:
Caro Simone,
quando ti ho conosciuto ho compreso la tua missione, una missione che si disinteressava delle necessità terrene e materiali e che non si curava neppure della propria salute.
Figlio di una esperienza cattolica – grazie a dio non clericale – guardava alla sofferenza e a una spiccata tendenza al misticismo, la stessa che ho vissuto con mia madre, la stessa che ho vissuto con mio zio, fratello di mia madre, parroco di campagna lombarda, sei ai miei occhi ciò che di meglio un territorio possa esprimere.
Ho vissuto, da Radicale, l’esperienza politico-giudiziaria di Enzo Tortora – più politica che giudiziaria – esperienza simbolo delle contraddizioni di un Paese che più che rendere merito alla giustizia ha risposto – come poteva – ad un sistema di pubblica amministrazione che tutela se stesso prima ancora che il cittadino al centro del proprio mandato.
Un sistema politico-sociale vecchio, ancor più vecchio se si pensa che siamo nel XXI secolo.
Dell’esperienza di Simone Strozzi, al netto delle anomalie amministrative, rivendico il sentirmi parte di questo mondo, passione vs indifferenza, amore vs disinteresse e se il pensiero di Simone so essere legata ad una esistenza terrena in grazia di Dio, io preferisco bestemmiare, bestemmiare sempre più forte e mentre il consiglio comunale discute di benessere animale disconoscendo il vegetarianesimo io #stoconsimone.
Purtroppo, la storia di questo paese non è esente da protagonismi giudiziari – come il caso Tortora insegna – questo è un caso che mediaticamente può ampiamente ripagare ma mi auguro che il buon senso delle persone sappiano riconoscere errori amministrativi da presupposti delinquenziali.
Non so che dire, resto in attesa di una inevitabile decennale risposta, non mi riconosco nelle parole dei media, non mi riconosco nei commenti di coloro che avrebbero dovuto far squadra, siano questi commenti vescovili o ciacchiani, resto in attesa di una verità giudiziaria che mi vedrà più vecchio, tanto vecchio ma sempre disponibile ad offrire una mano aperta ad un amico.
Come sempre tutto ciò non rientrerà nei commenti dei media, la giustizia non farà giustizia e la speculazione politica, ideologica cattolica o ciacchiana prevarrà sulla sostanza e questo a buon viso dei risultati misurabili di una esperienza che non ha confronti.
Grazie ancora Simone.
Marco Maria Freddi
Radicale