Dopo la presentazione in Commissione Consiliare Lavori pubblici del Comune di Parma del progetto di restyling del Parco della Cittadella del 29 settembre scorso, si è svolta questa mattina 2 ottobre nella sede di Legambiente al Parco Bizzozero la conferenza stampa delle 9 associazioni ambientaliste cittadine che rivendicano un ruolo nel progetto in vista anche dei cambiamenti in atto post pandemia.
ADA associazione donne ambientaliste, Legambiente Parma, Europa Verde Parma, Parma Sostenibile, Parma Etica, Fruttorti, ISDE Medici per l’Ambiente, Italia Nostra sezione di Parma e Enpa insieme per chiedersi” Quale futuro per la Cittadella di Parma? Un restyling da rivedere”
“Nessuna polemica o rivendicazione la nostra, ma solo la richiesta di poter essere interlocutori dell’amministrazione su temi importanti che riguardano l’ambiente e il futuro sostenibile della città-dice Laura Dello Sbarba di Ada- Donne Ambientaliste portavoce delle associazioni cittadine in tema di ambiente- Crediamo sia utile e opportuno confrontare il progetto del Comune sulla riqualificazione del Parco della Cittadella con professionisti di ogni settore che si ispirano all’agenda 2030 e alle tematiche ambientali per confermare l’importanza del parco, secondo ‘polmone verde’ del centro città”
“Ormai non si può più prescindere dalle tematiche ambientali nei progetti pubblici-sottolinea Fausto Pagnotta sociologo per i processi comunicativi per la rigenerazione urbana dell’Università di Parma-Il manto erboso è in grado di abbassare di qualche grado la temperatura in estate e non è sostenibile sostituirlo con una pavimentazione.
Il masterplan del Comune è del 2017 e credo che le esigenze degli ultimi tre anni siano cambiate. L’epidemia odierna deve far aggiornare il progetto in un’ottica sostenibile e ambientale, in linea anche con l’agenda 2030 dell’Onu. Abbiamo un patrimonio da proteggere e non un vuoto da riempire con qualcosa”
“In città abbiamo molte figure professionali competenti che potrebbero suggerire soluzioni per raggiungere risultati ottimali al fine di mantenere il parco con la sua precisa identità naturalista e culturale in un’ottica più sostenibile senza modificarne la fruizione-prosegue Laura Dello Sbarba-Ci chiediamo quindi se questa masterplan sia una ‘serie di suggestioni e sensazioni’ come da affermazioni in commissione o un progetto definitivo come ha detto il sindaco Pizzarotti, noi crediamo in una possibile via di mezzo mediata dalle associazioni che si occupano di ambiente da sempre per valorizzare il verde esistente. Per concludere ci piacerebbe approfondire il tema della destinazione d’uso per i grandi eventi che ci è sembrata poco definita nella presentazione in commissione.
Ci auguriamo dunque che ci sia la disponibilità per ascoltare e accogliere le osservazioni costruttive di associazioni e cittadini che chiedono di essere informati con chiarezza e trasparenza sugli obiettivi, i costi, i dettagli di realizzazione delle varie componenti e sugli utilizzi del Parco previsti dopo il “restyling”.
Si legge nel comunicato:
“La Cittadella è un parco naturale di alberi e aree a verde che necessitano di manutenzione appropriata e professionale, non di “restyling”. Nelle 76 pagine del documento progettuale non è presa in considerazione la tutela e la valorizzazione della biodiversità e del manto erboso, pur trattandosi di un costoso progetto su un’area verde. Una progettazione nel 2020 in qualunque area urbana, ma ancor più in questo caso, non può prescindere da una valutazione di impatto ambientale, di consumo di suolo e dalla necessità di mitigazione degli eventi climatici estremi. Non è specificata la quantità di superficie che verrà impermeabilizzata o, eventualmente, compensata.
Si paria genericamente di inserimento di “nuovi alberi” senza un’idea progettuale di autentica e corretta valorizzazione naturalistica. Nessuna considerazione sull’importanza ecologico -ambientale e sul ruolo che l’area dovrebbe rivestire in un sistema di corridoi ecologici urbani. Per intervenire su un Parco sarebbe indispensabile far partecipare al progetto anche il naturalista/biologo/ecologo, a fianco dell’architetto/ingegnere. Il progetto prevede intorno all’anello basso la realizzazione di una nuova fascia in pietra per ospitare bancarelle e la predisposizione degli impianti necessari per ospitare eventi. L’uso del Parco come contenitore di eventi non è escluso e questo pone perplessità per ulteriori problemi di traffico e parcheggio, con peggioramento dell’inquinamento atmosferico, luminoso e da rumore nel quartiere Cittadella in cui è presente anche lo Stadio Tardini.
Chiediamo rispetto del valore storico, culturale, naturalistico e affettivo rappresentato dal Parco della Cittadella, mantenendo l’attuale, spontanea, libera e diversificata fruizione, con valorizzazione dell’esistente. Le aree per eventi, le strutture sportive di metratura regolamentare che il progetto propone nei prati della Cittadella sarebbero perfette in un nuovo parco da realizzare in una zona della città già urbanizzata che ne fosse priva e che verrebbe in questo modo realmente “riqualificata”.
Il Parco storico della Cittadella necessita invece di tutela e rispetto per le sue specifiche caratteristiche identitarie di bene materiale e immateriale della collettività.