Dal 12 settembre al 13 dicembre 2020, la Fondazione Magnani-Rocca, col titolo “L’ultimo romantico”, propone un ricchissimo omaggio espositivo al suo Fondatore, e lo fa nella dimora che Luigi Magnani trasformò in una casa-museo sontuosa e sorprendente, la ‘Villa dei Capolavori’ a Mamiano di Traversetolo, nel parmense.
Uomo di cultura tra i grandi della sua epoca, Luigi Magnani può essere legittimamente assunto a testimone di ‘Parma Capitale Italiana della Cultura 2020’, sotto la cui egida la mostra “L’ultimo romantico” si svolge, sempre nella splendida villa della Fondazione Magnani-Rocca.
La mostra “L’ultimo romantico”, con oltre cento magnifiche opere provenienti da celebri musei e prestigiose collezioni, intende raccontare nei saloni della Fondazione Magnani-Rocca destinati alle mostre temporanee – in parallelo alla sua Raccolta d’arte permanente, allestita nei saloni storici della Villa – la figura di Luigi Magnani, che amava il dialogo tra la pittura, la musica, la letteratura, attraverso i suoi interessi e le personalità che frequentò o alle quali si appassionò, rendendolo un “nuovo” e “ultimo romantico”. Intellettuale di primo piano nella cultura italiana del Novecento, nonché frequentatore dei più esclusivi salotti del suo tempo, fu tra i fondatori di Italia Nostra.
L’esposizione – a cura di Stefano Roffi e Mauro Carrera – presenta dipinti, ritratti, autoritratti e documenti autografi dei celeberrimi artisti, critici, musicisti, letterati, registi, aristocratici, capitani d’industria frequentati da Magnani, da Bernard Berenson alla sorella della regina d’Inghilterra, da Eugenio Montale allo stesso Giorgio Morandi; inoltre omaggi pittorici alla passione per la musica di Magnani, resi dai più grandi artisti italiani del Novecento, da Severini a de Chirico a Guttuso a Pistoletto; importanti strumenti musicali antichi; i segreti della Villa della Fondazione Magnani-Rocca, svelati eccezionalmente al pubblico, per scoprire appieno la figura di Luigi Magnani quale “ultimo romantico”.
Infine, il sogno di altri ‘capolavori assoluti’ inseguiti da Magnani ma non conquistati, che in occasione della mostra raggiungeranno la Villa dei Capolavori e verranno svelati; il primo grande sogno realizzato è il celeberrimo dipinto Il cavaliere in rosa di Giovan Battista Moroni, capolavoro cinquecentesco, gemma di Palazzo Moroni a Bergamo, che, dopo la Frick Collection di New York, viene ora esposto alla Fondazione Magnani-Rocca per la durata della mostra.
Quella che ora è chiamata ‘Villa dei Capolavori’ è tuttora abitata dallo spirito della bellezza, e mostra ancora purezza e forma sublimi, così come la volle Magnani, del quale rappresenta il compiuto autoritratto, come lo è per Peggy Guggenheim la collezione conservata a Venezia.
Nella Villa della Fondazione Magnani-Rocca si è realizzato un ‘museo dell’anima’ in cui quadri dei grandi maestri del passato, degni dei più importanti musei del mondo, accanto ad arredi del primo Ottocento degni di una residenza napoleonica, raccontano di sé e della vita di chi li ha raccolti e custoditi, Luigi Magnani appunto, in una romantica dialettica con alcune delle opere simbolo della contemporaneità, singolarmente raccolte in occasione della mostra “L’ultimo romantico”.
L’ultimo romantico. Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori
Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 12 settembre al 13 dicembre 2020. Aperto anche tutti i festivi.
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto 1° novembre e 8 dicembre. Lunedì chiuso, aperto lunedì 7 dicembre in quanto Ponte.
Ingresso: € 12,00 valido anche per le raccolte permanenti – € 10,00 per gruppi di almeno venti persone – € 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 [email protected] www.magnanirocca.it
Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Stefano Roffi e Mauro Carrera, saggi e testi in catalogo di Luigi Magnani, Mariolina Bertini, Giovanna Bonasegale, Mauro Carrera, Fabrizio Clerici, Carlo Mambriani, Gian Paolo Minardi, Stefano Roffi, Alberto Savinio, Vittorio Sgarbi.