“Le ultime indiscrezioni rispetto alle nomine in Tep non lasciano certo ben sperare per il futuro. Evidentemente il mio appello rivolto alla Provincia di Parma affinché desse un segnale di forte discontinuità rispetto alla presidenza Rubini è rimasto largamente inascoltato, un fatto questo che a mio parere testimonia il rapporto ambiguo che oggi alcuni pezzi del Pd intrattengono con l’amministrazione Pizzarotti.
Il fatto che si stia ipotizzando di costruire un ruolo di amministratore delegato per quel Mirko Rubini che da quando è alla guida della Tep è riuscito distruggere le relazioni sindacali, allontanare due storici dirigenti, spendere soldi in consulenze non proprio fondamentali è una cosa che lascia sinceramente senza parole. Per non parlare delle indagini penali che la Guardia di Finanza da tempo sta svolgendo. Ci è stato assicurato che non riguardano direttamente l’operato del Presidente, e non ho motivo per metterlo in dubbio. Mi si lasci dire però che se la questione penale non riguarda Rubini, vi è una responsabilità politica relativa all’operato del proprio staff che potrebbe riguardarlo, tanto più importante se consideriamo che questo Presidente ha voluto esercitare il proprio ruolo limitando la propria presenza a poche ore alla settimana, svolgendo il resto dell’incarico attraverso lo strumento della teleconferenza.
Purtroppo la politica deve fare ancora tanta strada prima di arrivare a immaginare il proprio operato in termini di efficienza e competenza al servizio della comunità. Ancora una volta la sensazione è che su queste nomine assistiamo al solito mercatino dell’usato, senza che qualcuno si sia posto le domande fondamentali: quale assetto dare all’azienda? Come renderla più competitiva?
Quali competenze mettere nei ruoli chiave? Quello di cui Tep avrebbe bisogno sono un buon coordinamento tecnico e amministrativo magari rafforzato da competenze specifiche da ricercare sul mercato, tutte cose che sembrano latitare nello scenario raccontato dalla stampa. Di fatto la politica sembra ancora una volta intenzionata a pescare tra soggetti “di fiducia” che possono essere funzionali in termini di relazioni e salvaguardia di equilibri politici, ma che capiscono di trasporto pubblico quanto io posso capire di fisica quantistica. Spero sinceramente che qualcosa possa davvero cambiare nel corso di questa settimana, trasformando quello che sembra destinato a essere un “accordino” tra segreterie in un bel segnale per la città e l’azienda. La speranza è l’ultima a morire”.
Roberto Ghiretti
Parma Unita