Good Sustainable Mood un’azienda di moda totalmente Made in Italy che fa della sostenibilità e del rispetto del pianeta la sua filosofia, prosegue la sua mission verso un’economia circolare più etica Zero Waste in un settore trainante ma ancora dal forte impatto ambientale come quello dell’abbigliamento e dal 13 luglio entra a far parte del grande acceleratore d’impresa ‘Le Village’ di Credit Agricole, vero è proprio villaggio di start up innovative da far crescere e incontrare con le grandi aziende.
“Good Sustainable Mood è una startup nata da un anno – afferma Elena Prestigiovanni, founder ed ideatrice del marchio di moda –quando il mercato della moda sostenibile e circolare era ancora una nicchia. Oggi dopo tanto impegno entriamo nell’ecosistema e acceleratore startup più grande al mondo. Le Village by Crédit Agricole ci apre le porte di importanti partner, investitori e piani di internazionalizzazione. Questo è un altro passo importante del nostro percorso e vogliamo continuare a impegnarci sempre di più per una moda che abbia un impatto positivo su ambiente e persone”
In pieno Lockdown, quando molti si sono fermati, GSM ha lanciato una nuova linea di magliette in fibra di latte per rispondere con la convinzione green al disastro della pandemia, e contemporaneamente, annunciava una grande novità anche per i clienti nell’ottica del ‘principio della sufficienza’ che si pone come obiettivo l’uso efficiente delle risorse.
Lo scopo è quello di produrre esattamente quello di cui il cliente ha bisogno e “il cliente fa parte del sistema produttivo e abbiamo bisogno di lui e della sua responsabile scelta per andare verso un cambiamento sostenibile” dice l’azienda.
E così sarà dalla mezzanotte e un minuto del 16 luglio fino al 23 quando dal loro sito Good Sustainable Mood sarà possibile ordinare un capo in fibra di latte scegliendone taglia, colore e modello che sarà appositamente confezionato per il singolo cliente, con consegna entro il 10 settembre, evitando così sprechi di materiale, scarti e capi invenduti coinvolgendo il consumatore come un vero e proprio partner nella virtuosa filiera dell’ottimizzazione di processi e risorse.
Il cliente verrà puntualmente aggiornato sulle diverse fasi della produzione del suo capo attraverso un servizio di e-mail messo a punto da GSM per far sentire unico e protagonista ogni singolo acquirente, quasi un ‘complice’ privilegiato di una piccola ma indispensabile rivoluzione economica di cui tutti devono considerarsi artefici. “Senza il cliente non può esistere un processo produttivo e tantomeno un cambiamento” prosegue Elena Prestigiovanni.
“Viviamo in un mondo dove vengono prodotti tra gli 80 e 100 miliardi di capi d’abbigliamento l’anno e meno dell’1 per cento dei materiali usati viene riciclato” spiega Elena Prestigiovanni, imprenditrice parmigiana che dopo Ed-Store, negozio di abbigliamento totalmente naturale e sostenibile, ha ideato con il suo team di giovanissimi collaboratori, l’azienda Good Sustainable Mood che fa dei 17 goals dell’Agenda 2030 dell’Onu molto più di un suggerimento, ma un vero e proprio modello d’impresa.
“Il Pre-Order che sarà attivo dal 16 luglio vuole ridurre i deadstock e cioè tutte le rimanenze delle aziende d’abbigliamento che vengono abitualmente bruciate e distrutte. Si tratta di circa 92 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno difficilmente sostenibili per l’ambiente e l’economia. Con questo nuovo sistema di vendita miriamo a diminuire drasticamente queste rimanenze, producendo esattamente quello che serve senza scarti e avanzi di magazzino, con la collaborazione responsabile del cliente che parteciperà, così, alla creazione di un nuovo modello di impresa Zero Waste”.
“Un progetto ambizioso che stravolge le abitudini del tutto-e-subito imperante, un cambiamento di sistema che coinvolge tutta la filiera produttiva e che porterà benefici a tutti, ambiente e cliente compresi. In Francia è stata recentemente approvata una legge che va in questa direzione e dal 2022 sarà proibito ai brand bruciare i capi d’abbigliamento invenduti, e questo ci fa ben sperare che anche nel nostro paese sia possibile un intervento delle istituzioni per andare tutti insieme verso un nuovo modo di produrre”.
Una consapevolezza collettiva, un senso di responsabilità che va ben oltre la moda e diventa un modo di vivere che suggerisce a tutti una riflessione su un sistema economico che, soprattutto durante il Lockdown, ha messo a nudo le sue fragilità rendendoci vulnerabili.
L’attenzione all’ambiente e il rispetto del pianeta diventano così esigenze di tutti e non più solo allarmismi ingiustificati di pochi come fino a qualche mese fa, e imprese come Good Sustainable Mood dimostrano come con solo semplici scelte coraggiose esiste una via di uscita fuori dal mero marketing e dentro un rinnovato sistema economico rivoluzionario e vincente.