I sindacati, ma anche i comitati per il Welfare. Tutti uniti contro i tagli, le promesse non mantenute, le parole non dette. La preoccupazione per una gestione incauta, o nulla, dell’integrazione scolastica.
Per questo, Cgil e Cisl scendono in campo. Accanto a loro, i comitato dei genitori infuriati, e quello degli educatori.
“Siamo molto preoccupati – ha introdottoTilla Pugnetti di Fp Cgil – perché mentre continuano ad uscire bandi dal Comune, quello sull’integrazione scolastica non si è ancora visto. Più andiamo avanti, più rischiamo di trovarci nelle condizioni di avere grosse difficoltà nel far partire e organizzare il servizio per il prossimo anno”.
Risale al 21 aprile il Consiglio Comunale durante il quale, con una mozione condivisa, l’assemblea cittadina decise il proseguimento del servizio in seguito alla mancata pubblicazione del bando, motivata dal Comune con l’incertezza sulla risorse disponibili generata dai tagli statali. Da quella data sembrava tutto fosse a posto e si attendeva che il bando venisse pubblicato.
“Abbiamo incontrato l’assessore Rossi – continua Pugnetti – il 14 maggio, occasione in cui ha garantito che di li a poco il bando sarebbe stato pubblicato. Dopo più di un mese non abbiamo ancora visto un documento ufficiale. E’ girata solo una determina che ha aumentato la nostra preoccupazione e quello che si prefigura è una modifica del ruolo dell’educatore che non è più mediatore relazionale tra disabili ma viene visto come semplice figura assistenziale. Si taglierebbero le ore di programmazione e formazione, quelle di equipes e tutte quelle di colloquio. In più l’aggiudicazione del servizio avverrebbe secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa: ogni ribasso in un servizio costituito dal lavoro degli operatori comporta conseguenze negative sulla qualità”, spiega la delegata Cgil.
Per Elisabetta Oppici, di Fisascat Cisl, il servizio di integrazione che vuole il Comune non è quello “che vogliamo noi”. “Ci interessa porre l’accento sulla qualità del servizio e del lavoro oppure è solo una questione di abbattimento dei costi? L’assunzione d’impegno dell’amministrazione comunale non ha trovato seguito”.
IL COMITATO GENITORI INFURIATI: PRONTI A TORNARE IN PIAZZA
“Noi siamo il comitato genitori infuriati, aspettavamo la pubblicazione del bando, più volte promesso dall’assessore Rossi”. Già da aprile. “Il 21 aprile ci aveva detto che era pronto da due settimane, ma ad oggi non l’abbiamo visto, se non una specie di bozza fatta in fretta e furia dopo le nostre lettere e le nostre discese in piazza”. Un bando sommario, “che non ci convince, parecchie cose non sono chiare” – spiegano gli esponenti del Comitato.
Che da mesi chiedono un incontro. “Ne abbiamo avuto uno a Casaburi, ma non c’erano le condizioni per il confronto. Non è stato chiaro e convincente”.
Intanto chiudono altre due scuole per lavori, la materna Zanguidi e il nido Zucchero Filato. “Non sa si quando chiudono, quando riaprono, perchè chiudono, i genitori non sono stati informati, e questa è la norma da tre anni” – accusa il comitato.
“L’ amministrazione fa e disfa senza dire niente a nessuno, è successo anche con l’agenzia per i disabili chè è stata smantellata per quanto il comune dica che non è vero, i dirigenti si sono fatti trasferire, saranno forse stati sostituti ma a noi non ne è arrivata informazione e non sappiamo a chi rivolgerci.
In questo modo il Welfare viene calpestato, anzi non esiste, come la dmeocrazia partecipata che viene calpestata ogni giorno, e noi ne siamo la prova”.
In quattro mesi di proteste e lamentele, nessuna risposta. “Solo qualche incontro che comunque non erano tavoli ma molologhi dell’assessore Rossi o dei tecnici del comune. Siamo pronti a tornare in piazza”.
IL COMITATO EDUCATORI: CI PRENDONO IN GIRO
Altrettanto delusi i rappresentanti del comitato educatori.
“Ci sentiamo parecchio presi in giro, voglaimo capire cosa sta succedendo e come uscirà il bando, in quale modo verremo colpiti dalle scelte del Comune.
Già la nostra presenza è stata ridotta all’osso – spiegano – noi siamo educatori professionali, che da vent’anni lavorano in questo settore, gli alunni hanno bisogno di noi per l’integrazione scolastica, ma non c’è nessun rispetto ne per la nostra professionalità ne per gli studenti”.
Grave anche doverne discutere – Quello che prestiamo è un servizio essenziale, è già grave doverne discutere, è grave che la giunta non lo capisca. Anche se abbiamo ottenuto una piccola vittoria: avremo l’appoggio di alcuni volontari. Ma ancora non sappiamo chi e come”.