Luca Baraldi ha patteggiato un mese di reclusione in continuazione per la bancarotta del colosso Parmatour.
L’accusa? Bancarotta fraudolenta per aver distratto 4,4 milioni di euro in concorso con il commercialista Bruno Rastelli nell’ambito del crac Parma calcio dell’era Tanzi.
Baraldi ha patteggiato nei giorni scorsi 1 mese davanti al gup Conti in continuazione con la precedente condanna a 1 anno e 4 mesi (pena sospesa) per la bancarotta Parmatour emessa nei mesi scorsi dalla Corte d’appello di Bologna: Il patteggiamento è del 10 giugno, giorno in cui il destino ha voluto il Tribunale decidesse di aprire a trattative private la cessione di Parma Fc, ma la notizia è trapelata oggi.
Baraldi ha potuto patteggiare in continuazione perché la pena precedente è già passata in giudicato: proprio di lunedì la notizia che il manager collabora con lo staff dell’italo americano Mike Piazza, in lizza per l’acquisizione di Parma Fc.
L’ACCUSA – Secondo l’accusa Baraldi avrebbe distratto, tra il 2002 e il 2003, in concorso con il commercialista e consulente Bruno Rastelli, 4,4 milioni di euro dalle casse del Parma A.C. (poi fallito e rinato come Parma FC dopo un periodo di commissariamento) stipulando accordi commerciali fittizi per presunte attività di scouting e promozione internazionale del marchio.
Secondo le accuse i soldi, almeno un paio di milioni di euro, sarebbero confluiti sui conti correnti esteri, tra Hong Kong, Bahamas e Svizzera, e prelevati in contanti da Rastelli: a far da “tramite” la Tda International Consulting e la Grandmill Service Ltd, entrambe ritenute riconducibili alla fiduciaria Lugano Getraco Sa.
Già lo scorso marzo, nei giorni frenetici in cui si attendeva la pronuncia sul fallimento di Parma Fc, undici giocatori, tra cui Hernan Crespo, erano stati prosciolti da ogni accusa per il medesimo filone d’indagine: Rastelli aveva patteggiato un anno e 10 mesi, pena sospesa e la posizione di Baraldi era stata stralciata in attesa dell’esito del giudizio “bis” pendente presso la Corte d’Appello di Bologna, che aveva visto la condanna a un anno e quattro mesi, pena passata in giudicato e per la quale Baraldi si è sempre dichiarato innocente.
Il primo grado aveva visto la condanna da parte del Gup di Parma, per Baraldi, a tre anni di reclusione nel 2007, con rito abbreviato, poi l’assoluzione in Appello nel 2010.
Assoluzione annullata dalla Cassazione che aveva appunto chiesto un appello bis.