Ormai quella per la poltrona del Parma Calcio pare essere una poltrona per due. E la speranza, parlando con la massima sincerità, è che almeno uno dei sue se la pigli, senza più buste farlocche, aste inesitate e inutili attese nella pubblica via manco fossimo tutti matti.
Da una parte c’è Mike Piazza, con la sua “Nuovo Parma”, che oramai lo conosciamo tutti come fosse un concittadino. Italo – americano, campione di baseball, un Dio nel suo paese, un amico di Gibo Gerali della Parma del batti e corri, nel nostro. Ha già versato una cauzione, anticipando anche la chiusura (a vuoto) dell’ultima asta, manco avesse la palla di vetro; un milione di euro contro i 900mila richiesti in seguito dal nuovo bando per il deposito delle manifestazioni d’interesse.
Sul resto, sta lavorando: alle sue spalle si mormora di importanti finanziarie, che ora dovranno dimostrare la loro tracciabilità reale, oltre che finanziaria, onde evitare altre Mapi o Dastraso Holdings. Lo chiede il bando, i curatori e il giudice sono stati chiari.
E questa richiesta vale per ambo i contendenti, chiaramente.
Per Mike Piazza all’opera sono in tanti, oltre a Gerali stesso: Franzone, amico, ex portiere e oggi procuratore Fifa, e uno staff di legali e commercialisti italiani e americani.
Obiettivo: capire se l’operazione sia sostenibile, se si possa limare qualcosa su numerose spettanze future ingombranti, soprattutto per la serie B, ottenere le garanzie del caso. E capire quanto costerebbe risalire in A.
Perché se uno non è il Mapi-man, a scatola chiusa non compra. E grazie a Dio questo pare voler scoperchiare ogni angolo.
Stesso identico discorso vale per Giuseppe Corrado e il figlio con la loro “Magico Parma”. Pure di loro ormai sappiamo anche la marca preferita di calzini: loro sono avvantaggiati dall’aver già parlato con alcuni calciatori, entro oggi dovranno depositare denaro e garanzie.
LE ULTIME SCADENZE – Già, oggi. Venerdì 12: teoricamente entro mezzanotte, a logica entro l’orario di chiusura dell’ufficio contabile di Anedda e Guiotto, dovranno pervenire dichiarazioni d’intenti corredate da cauzione e dati finanziari.
Lunedì 15 i curatori li faranno pervenire al giudice, verosimilmente al pomeriggio. Li dovranno discutere se quanto trasmesso è accettabile.
Poi gli incontri: per limare, capire, approfondire, chiedere (e si spera ottenere) le garanzie necessarie. Per capire in che mani finirà il Parma, ammesso che ci finisca, sperando siano buone.
Verosimilmente, il giudice dovrà prolungare l’esercizio provvisorio di qualche giorno, per espletare il tutto. Ma nel mare delle concessioni e dei prolungamenti questa pare una goccia.
Poil se cessione sarà, la corsa per l’iscrizione alla B. Ma anche questa, oggi e ormai, sembrerebbe una formalità.
Verosimilmente, ahinoi, ci vorranno ancora una manciata di giorni per conoscere il futuro del Parma. E ci scusiamo per disillusione e disincanto, ma sfidiamo chiunque a non averne le borse, rigorosamente griffate Parma Fc, un po’ piene.