Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto ufficialmente l’anno di Parma Capitale Italiana della Cultura.
Il Presidente è stato accolto, in un Teatro Regio gremito, dal Sindaco, Federico Pizzarotti; dall’Assessore alla Cultura Michele Guerra; dal Presidente della Provincia, Diego Rossi; dal Presidente della Regione, Stefano Bonaccini e dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
Dopo l’inno nazionale e il ‘va pensiero’ del coro del Regio, nel suo intervento il Presidente ha ricordato come Parma, nel suo passato sia stata capitale e come sia ricca di segni di questo passato in termini culturali. Ha fatto riferimento alla Parma romana, quella del periodo comunale, rinascimentale, borbonica e napoleonica, fino ad arrivare ai nostri giorni. Nella città ducale la cultura ha costituito e costituisce uno degli elementi sostanziali per affrontare le sue sfide. “La cultura – ha sottolineato il Presidente – è il metronomo della storia per comprendere il passato, capire il presente e guardare al futuro”.
“Auguro a Parma di vivere con gioia ed impegno questa occasione, quale nostra Capitale della Cultura, buon 2020”.
Il Sindaco, Federico Pizzarotti, ha parlato di una giornata straordinaria. “L’apertura dell’anno in cui Parma è Capitale Italiana della Cultura – ha sottolineato – costituisce prima di tutto un’occasione per la città di presentarsi al mondo come una comunità che ha agito all’unisono, a livello locale, facendo squadra, ed a livello territoriale, condividendo questa sfida con Piacenza e Reggio Emilia, coinvolte in questo progetto. I cittadini saranno custodi e protagonisti di questo anno intenso e saranno ambasciatori di Parma in Italia e nel mondo. Parma 2020 deve essere visto come un percorso di crescita e di sviluppo, in cui la cultura sarà il filo conduttore. Un anno contrassegnato da tante emozioni, l’avvio di questo anno straordinario è davvero un momento che ci fa capire come la vita vale la pena di essere vissuta”. L’anno che attende Parma, ha concluso il primo cittadino, sarà un anno intenso che permetterà a Parma di progredire e con essa anche l’area vasta e la nazione intera.
Il Presidente della Provincia, Diego Rossi, ha parlato di un anno contrassegnato da tante iniziative ed eventi “promossi grazie ad uno sforzo corale”, di una giornata speciale che testimonia come Parma 2020 sia una sfida raccolta da tutti in un territorio che storicamente è sempre stato aperto e ospitale ed ha citato, a questo proposito, le pievi ed i luoghi di sosta dei pellegrini che percorrevano la via Francigena. “L’ambizione – ha concluso – è che Parma 2020 non sia solo una vetrina, ma l’occasione per tracciare un futuro ancora più ricco, in cui il tempo è battuto dal metronomo della cultura”.
Il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha sottolineato le straordinarie opportunità per il territorio legate a Parma 2020. Ha ripercorso la storia della Regione Emilia Romagna uscita povera e prostrata dalla guerra e che ora rappresenta una delle Regioni modello in Italia, in tema di ricchezza, lavoro, sviluppo industriale ed evoluzione tecnologica. Parma 2020 sarà un’occasione in più per confermare il saper fare degli emiliano romagnoli, per promuovere turismo, arte, cultura e saperi, in un territorio abituato alle sfide e ad impegnarsi per vincerle.
Il ministro per per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, ha ricordato il 2018 quando venne assegnato a Parma il prestigioso riconoscimento di Capitale Itlaiana della Cultura ed ha rimarcato il valore innovativo del dossier che fu allora presentato e che verrà declinato durante il 2020. “Parma è bellezza, arte, cibo e musica, una realtà dove sono nate grandi opere e uomini”, ha detto il Ministro, che ha citato anche Maria Luigia ed una sua famosa definizione dei parmigiani: “I Parmigiani sono generosi di cuore e di spirito, anche se di lingua pronta e tagliente. Non sopportano le offese ma non sono permalosi: hanno affabilità, cortesia, gaiezza e amano il bel vivere e la buona tavola”.
L’Assessore alla Cultura, Michele Guerra, ha dichiarato: “Parma 2020 in realtà c’è sempre stata e continuerà ad esserci: aveva forse solo bisogno di un nome che la aiutasse a diventare presso tutti noi metafora non tanto di ciò che possiamo chiedere alla nostra città, ma di ciò che possiamo darle. L’atteggiamento culturale che serve al nostro tempo è quello di una cultura che non si cerca solo nei luoghi dove ce l’aspetteremmo ma può manifestarsi in ogni spazio e in ogni momento. Un cultura che deve agire anche dentro di noi, sulla relazione che intratteniamo con noi stessi e con le nostre responsabilità. Parma 2020 è qui perché la città ha una forza culturale che è frutto della sinergia fondamentale di tutte le grandi istituzioni che operano in campo artistico, sociale e culturale, dei privati e del territorio tutto”.