Contro la violenza sulle donne “scegli che uomo sei”
È questa la provocazione lanciata dall’Associazione “Maschi che si immischiano” in collaborazione con il Comune di Parma, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il prossimo 25 novembre.
L’invito dell’associazione – già raccolto da diverse centinaia di uomini e di donne della città – è di ritrovarsi alle 18.30 di lunedì 25 novembre sotto i portici del grano per condividere “pensieri, riflessioni, letture e impegni” contro la violenza sulle donne, che come testimonia il recente rapporto della Polizia di Stato colpisce 88 donne ogni giorno.
Non si tratta di denunciare solamente i femminicidi ma la violenza quotidiana, in tutte le sue forme, psicologiche, economiche, politiche, o anche attraverso il consueto linguaggio sessista.
Al cuore dell’iniziativa c’è l’idea che la violenza contro le donne rappresenti una questione che interroga innanzitutto gli uomini. Maschi sono infatti gli autori della maggior parte delle violenze domestiche (“intimate partner violence”), degli stupri e della violenza sessuale, della maggior parte degli omicidi e più nello specifico dei femminicidi.
E paradossalmente maschi sono anche la maggior parte delle vittime di crimini violenti.
Insomma, che colpisca donne, bambini, o altri uomini è evidente che i maschi hanno un problema con la violenza da affrontare e su cui riflettere.
Non si tratta solamente di interrogare il machismo e la cultura maschile ma anche di ripensare alle relazioni in maniera più paritaria.
Accettando fino in fondo la soggettività, la libertà e le aspirazioni delle donne nelle relazioni interpersonali, come nel lavoro e nello spazio pubblico.
Gli uomini sono invitati dunque a metterci la faccia, a condividere riflessioni ed esperienze, ad assumersi impegni gli uni di fronte agli altri, in un gesto di responsabilità e in dialogo con le donne e le associazioni femminili che hanno deciso di partecipare all’evento.
L’invito è rivolto a tutte le persone di ogni genere, cultura, religione, convinzione politica che intendono assumere un impegno contro la cultura della violenza. Insieme testimonieranno che la violenza – di qualsiasi tipo e di qualsiasi genere – non è un destino; che “non c’è un unico modo di esprimere la maschilità o la femminilità.
Che ciascuno deve chiedersi che uomo è, che uomo vuole divenire”; che le relazioni possono essere uno spazio di impegno e maturazione reciproca, in cui il confronto e il conflitto sono legittimi finché si fondano sul rispetto e la non violenza.
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