Home » Senza categoria » 29 settembre-Un inno alla coscienza collettiva il Nabucco firmato Ricci&Forte in un futuro distopico in cui prevale l’anti-cultura

29 settembre-Un inno alla coscienza collettiva il Nabucco firmato Ricci&Forte in un futuro distopico in cui prevale l’anti-cultura


Nabucco
debutta al Teatro Regio di Parma domenica 29 settembre 2019 (recite 3, 13, 20 ottobre), nel progetto creativo firmato da Ricci/Forte, coppia pluripremiata del teatro di ricerca, recentemente insignita del Premio Abbiati, con la regia di Stefano Ricci, le scene di Nicolas Bovey, i costumi di Gianluca Sbicca, le luci di Alessandro Carletti e le coreografie di Marta Bevilacqua.

Francesco Ivan Ciampa, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani, dirige l’opera nell’edizione critica a cura di Roger Parker. Protagonisti in scena Amartuvshin Enkhbat (Nabucco), Ivan Magrì (Ismaele), Michele Pertusi (Zaccaria), Saioa Hernández (Abigaille), Annalisa Stroppa (Fenena), Gianluca Breda (Il Gran Sacerdote di Belo), Manuel Pierattelli (Abdallo), Elisabetta Zizzo (Anna) già allieva dell’Accademia Verdiana.

Nelle recite del 3 e 20 ottobre Zaccaria è interpretato da Rubén Amoretti.

All’Orchestra Giovanile della Via Emilia sono affidati gli interventi musicali in palcoscenico. L’opera è realizzata in coproduzione con Teatro nazionale croato di Zagabria.

Nabucco è un opera conosciutissima da tutti – spiega Francesco Ivan Ciampa nelle sue note di direzione. Il rischio più grande è quello di cadere in una routine di interpretazione senza scavare a fondo tra le note e le parole. La forza delle intuizioni geniali di Verdi, la spinta creativa delle melodie tra le più belle che abbia scritto, la poesia del coro più famoso della storia dell’opera sono solo alcuni degli elementi che devono essere valorizzati nella sua lettura. Il direttore, a mo’ di rabdomante, deve riuscire a penetrare nella profondità del pentagramma e riportare alla luce quelle radici, quelle fonti di acqua benedetta che il sommo Verdi ha lasciato all’umanità”.

 

“Siamo nel 2046. Città devastate, nelle quali regna il silenzio. La terraferma non è più un luogo sicuro dove abitare – raccontano Ricci/Forte nelle note regia. Dopo il crollo della civiltà dei social media, per come la ricordavamo, ora imperano nuovi assetti sociali basati su coercizioni antiche prese in prestito dal passato remoto. Il mondo è vittima dell’uomo. L’intolleranza, la paura del differente, la chiusura delle frontiere, l’inquinamento e l’ego dei governanti hanno portato un nutrito gruppo di estremisti, dopo un colpo di Stato, a formare un assetto societario su un mezzo di trasporto in continuo movimento, per catturare le popolazioni da sottomettere. Un’imbarcazione, una nuova Arca, un’apparente terra santa in realtà luogo di potere e orrore reazionario e anticulturale.

Dalle prime immagini di un commando che si addestra al combattimento e alla distruzione della letteratura, passando per un rastrellamento di qualcuno che potremmo essere NOI e i cui contorni sono segnati nella nostra memoria storica, proseguendo per ferocia e delirio di onnipotenza la nave del Nabucco, scorrendo apparentemente placida lungo le acque, tratteggia il rischio che corriamo. Nabucco è soprattutto un risveglio di coscienza, un viaggio di anime pronte a riscoprire il significato di mantenere dritta la schiena”.

 

Terza opera del catalogo verdiano, Nabucco presenta alcune delle caratteristiche distintive del Maestro: la capacità di estrarre originalità fulminanti, il sanguigno vigore della musica, la teatrale attitudine ad andare senza mediazioni al nocciolo delle cose.

Sullo sfondo dei conflitti individuali, si staglia, spesso in primo piano, un dramma dal taglio corale. Ed è proprio il coro degli ebrei a diventare esso stesso personaggio e a questo, non a caso, Verdi assegna il momento forse culminante dell’opera: il celeberrimo “Va’, pensiero”.

L’opera, su libretto di Temistocle Solera, andò in scena al Teatro alla Scala il 9 marzo 1842 e da quel momento la carriera di Verdi decollò in maniera pressoché definitiva e inarrestabile.

 

PRIMA CHE SI ALZI IL SIPARIO

 

Un nuovo appuntamento a ingresso libero con Prima che si alzi il sipario e con lo storico della musica Giuseppe Martini che, sabato 21 settembre alle ore 17.00 presso il Ridotto del Teatro Regio di Parma, presenterà al pubblico Nabucco. Il compositore, la genesi dell’opera e i capolavori letterari che ne hanno ispirato la produzione sono alcuni dei temi approfonditi nell’incontro, con la partecipazione dei cantanti del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, il soprano Danbi Lee Erica e il baritono Huhegala Huhegala Ma Guoyi, coordinati da Donatella Saccardi e accompagnati al pianoforte da Roberta Ropa, che ne interpreteranno dal vivo i brani più celebri.

 

PROVE APERTE

 

Lunedì 23 settembre, alle ore 15.30, Nabucco si svela in anteprima al pubblico degli Under 30 in occasione della prova antegenerale; i biglietti, al prezzo speciale di € 5,00 sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma e online su teatroregioparma.it. La prova generale, dedicata al pubblico delle associazioni e delle scuole, si svolgerà venerdì 27 settembre alle ore 20.00; i biglietti saranno in vendita sabato 21 settembre a partire dalle ore 11.00 presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma, al prezzo di €10,00 per il pubblico e di € 5,00 per le associazioni che hanno aderito al progetto di Promozione culturale e che hanno già ricevuto conferma alla propria adesione.

 

VERDI RING

 

Per la prima volta al Festival Verdi, sotto lo chapiteau del Verdi Circus in Piazzale Picelli – a due passi dalla casa natale di Arturo Toscanini – direttori e registi salgono sul ring per un ideale, pacifico scontro-incontro con il pubblico in Verdi Ring: un’occasione di confronto sull’allestimento in scena al Festival Verdi e per scoprire gli aspetti meno conosciuti del loro lavoro e le suggestioni che hanno ispirato la creazione dello spettacolo. Alberto Mattioli modera l’incontro dedicato a Nabucco con Gianni Forte, Stefano Ricci e Francesco Ivan Ciampa domenica 29 settembre 2019 alle ore 11.00.

 

APERITIVO ALL’OPERA

 

In occasione dello spettacolo di giovedì 3 ottobre (turno B), a partire dalle ore 19.00, il Gran Caffè del Teatro sarà aperto al pubblico per un aperitivo buffet al costo di €10 a consumazione.

 

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*