Presentato questa mattina in conferenza stampa il progetto pilota “Move Your Body” (MYB) promosso da Rugby Parma, con il patrocinio della FIR, della FMSI e del Comune di Parma finalizzato all’avviamento al rugby di bambini sovrappeso-obesi.
Alla presentazione del progetto alla città hanno partecipato: Marco Bosi, vicesindaco del Comune di Parma con delega allo Sport, Bernardo Borri, Presidente Rugby Parma, Sergio Bernasconi, Presidente comitato scientifico MYB, Francesca Scazzina, l’Unità di Nutrizione Umana, Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Università di Parma, Rocco Ferrari, Presidente dei Cuori gialloblù (associazione di ex giocatori), Paolo Incerti, Vice Presidente di Conad Centro Nordmain partner del progetto, Federico Cioni, Segretario scientifico del progetto Move Your Body .
“Sosteniamo questo progetto in quanto affronta con un metodo scientifico, quindi replicabile in futuro, una problematica delicata quale il sovrappeso nei ragazzi e lo fa attraverso professionisti e usando lo sport. Sarà un successo se in futuro altre società vorranno attuarlo utilizzando lo stesso metodo e Parma sarà un territorio virtuoso anche nel campo dell’inclusione” ha introdotto Bosi.
Rocco Ferrari, ha aperto la conferenza stampa: “Crediamo nei ragazzi e nella forza educativa e formativa che lo sport porta con sé. Abbiamo voluto costruire un comitato scientifico di grande rilevo che unisse professionalità differenti del mondo dello sport, della medicina e dell’Università impegnate per affrontare insieme il tema del sovrappeso”.
Sergio Bernasconi : “Questo progetto ha il pregio di aver saputo unire enti pubblici e strutture sportive come quella della Rugby Parma in un unico obiettivo. Sedersi ad un tavolo, condividere e proporre strategie per affrontare una problematica che coinvolge i giovani è un metodo fondamentale per ottenere risultati e MYB parte proprio da qui. Una condivisione di intenti con una forte base scientifica portata al progetto dall’Università e dai medici specialisti nel campo della obesità che ci permetterà di essere un vero modello”.
Bernardo Borri, Presidente Rugby Parma, ha sottolineato quanto il progetto sia in sintonia con quanto da sempre la Società di rugby crede: “Metteremo tutte le nostre professionalità educatori ed allenatori a disposizione per sviluppare appieno l’inclusione di tutti i ragazzi. La tipologia del nostro sport permette anche hai ragazzi in sovrappeso di non sentirsi stigmatizzati, nel rugby la ‘presenza fisica’ è un elemento importante essendo uno sport di contatto. Abbiamo tutte le carte per realizzare al meglio questo progetto”.
Francesca Scazzina ha descritto nello specifico il progetto che vedrà coinvolti 60 ragazzi dai 6 al 13 anni e verranno monitorati per 6 mesi, verranno valutati i miglioramenti fisici e psicosociali di ciascuno.
MYB si basa sull’assunto che il gioco del rugby, per le sue caratteristiche tecniche che in alcuni ruoli avvantaggiano propri i bambini più pesanti, possa essere uno strumento utile a spingere i bambini sovrappeso/obesi verso la pratica di una attività sportiva utile nel loro percorso di crescita funzionale, by-passando il problema dello stigma legato al peso che spesso rende difficile l’avviamento allo sport di questi bambini.
Considerando che ad oggi la gran parte di questi bambini non pratica un’attività sportiva regolare, il rugby appare un’ottima opportunità per avvicinarli al mondo dello sport, cercando così di rompere il circuito chiuso sedentarietà-sovrappeso-obesità.
Con questa finalità, l’Unità di Nutrizione Umana del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco svolgerà uno studio sperimentale pilota che prevede il reclutamento minimo di 60 bambini (di età compresa tra i 6 e i 13 anni) iscritti a società rugbistiche del territorio di Parma, per un’indagine atta a valutare il ruolo che uno sport di squadra come il rugby possa avere sul miglioramento delle competenze socio-emotive del bambino. Inoltre, i partecipanti allo studio verranno coinvolti in un intervento educativo, aperto anche ai genitori, per promuovere una sana e corretta alimentazione, anche in funzione dell’attività fisica che verrà svolta dal bambino stesso.
Per maggiori informazioni http://moveyourbody.education