Parma Napoli, il pasticciaccio in campo, le polemiche fuori.
Dopo che Higuain e Mirante non se lo sono mandate a dire, o meglio, il primo accusava, il secondo invitava a finirla, con cattivo esempio rincarato dai dirigenti azzurri, dopo che sono volate (millantate e presunte) scuse e aperture di fascicoli d’indagine, anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti commenta quanto accaduto.
Lo fa con un lungo messaggio su Facebook. Eccolo:
“Quello che è successo ieri a fine partita dovrebbe far riflettere seriamente tutti all’interno del mondo del calcio. Dai vertici della Federazione agli allenatori di squadre amatoriali e giovanili. Il Parma Calcio ieri ha dimostrato, ancora una volta, che sa mettere in campo prima di tutti valori positivi. L’accusa da parte di alcuni giocatori e dirigenti del Napoli di essersi impegnati troppo vista la già matematica retrocessione ci svela quanta ipocrisia ci sia nelle parole che sentiamo ogni domenica nelle interviste e nei salotti televisivi.
Solo qualche giorno fa il Presidente del Napoli De Laurentiis si è scagliato contro Platini e la UEFA per l’arbitraggio nella semifinale di Coppa. In conferenza stampa invece avrebbe dovuto andarci ieri per chiedere scusa a tutti gli appassionati di questo sport, a cominciare dai tifosi del suo Napoli, che con i loro abbonamenti a stadio e PayTv contribuiscono a pagare giocatori e società.
Sono invece ancora una volta più orgoglioso della nostra squadra che dopo 2 partite di grande difficoltà ha saputo ritrovare motivazioni per fermare questo Napoli. Complimenti a tutti: Mister Donadoni, la squadra e anche tutti i dipendenti. Siete la dimostrazione di come le cose le si possano e debbano cambiare prima di tutto con l’esempio. Il calcio, come ogni sport, deve servire anche a trasmettere valori ed esempi positivi all’interno della nostra società. Voi lo state facendo.
A prescindere dalla categoria, FORZA PARMA!”
Intanto il procuratore di Mirante, ieri super, rassicura: “Non rescinde e non se ne va prima di fine stagione.
Per domani, martedì, è prevista intanto la seconda asta: valore, 15milioni di euro. Ancora tanto, probabilmente troppo. Occhi puntati sulle aste successive, dunque, salvo qualcuna delle tre cordate che secondo indiscrezioni avrebbe già avuto accesso alla Data Room virtuale messa in piedi dai curatori fallimentari Anedda e Guiotto, non tenti il colpo gobbo domani.
Ma perché pagare di più oggi una cosa meno cara già domani?