Le tre ricerche dedicate a queste figure, con l’intento di valorizzarne per la prima volta i molti aspetti inediti o quelli meno conosciuti, come nel caso di Gardella, hanno l’obiettivo di ricavare una rinnovata linea di indirizzo per il progetto contemporaneo architettonico ed urbano, dove la tradizione del moderno italiano possa costituire un imprescindibile punto di riferimento soprattutto per gli architetti più giovani.
Le ricerche, coordinate da Carlo Quintelli con Angelo Lorenzi, Enrico Prandi e Carlo Gandolfi, e con la partecipazione di diversi ricercatori e dottorandi delle Università di Parma e del Politecnico di Milano, nonché di Genova, Roma, Venezia, Ferrara, Bologna, Rouen, prevedono un esito restitutivo sotto forma di mostre (Gardella e Menghi entro il 2019, Vietti nel 2020) nonché di produzione editoriale.
Ingresso gratuito
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