La squadra di pallone della città di Parma dagli Anni Trenta sino a oggi nella casa delCagliari Calcio in confronti di campionato (i Crociati vi torneranno sabato 16 febbraio nella Sardegna Arena per la 24^ Giornata di Serie A Tim), ha raccolto punti, tra vittorie (sei) e pareggi (nove), in circa la metà delle volte in cui vi ha giocato (trentuno).
Nel 2000, nella domenica di inizio primavera, lungo la strada verso il quarto posto in classifica e la qualificazione in Champions League (svanita, poi, nello spareggio a sfida unica sul campo neutro di Verona contro l’Inter), conquistò il suo successo più sofferto sul suolo sardo.
Era il 25 marzo. Il nostro hombre del gol, Hernan Crespo, quel giorno smise i panni del bomber per indossare i vestiti dell’assist man.
Dopo pochi istanti dal fischio di inizio, in due circostanze nel breve volger di un minuto, lo fece con identiche modalità.
Cambiando soltanto la fascia da cui, dopo un affondo laterale, preparò il lancio vincente per un compagno. Simmetricamente.
Al 3’ si involò sulla sinistra per mettere il pallone a centro area, consentendo il fulmineo intervento centrale di destro in corsa del centrocampista Diego Fuser (0-1).
Al 4’ dalla destra alzò la sfera sul palo opposto della porta avversaria, dove il suo collega di reparto Marcio Amoroso era già pronto per insaccare con un colpo di testa (0-2).
La reazione cagliaritana, con i rossoblu in lotta per una salvezza che al termine della stagione non si perpetrò, si fece veemente nel secondo tempo e si materializzo in dieci minuti di fuoco.
Al 52’ Daniele Berretta segnò al volo dopo un bello scambio con il futuro Crociato Patrick Mboma. Il centrocampista, qualche istante più tardi, centrò la traversa.
Al 62’ il Cagliari pareggiò con Tiziano De Patre, il quale incornò alle spalle di Gianluigi Buffon su un cross alto dell’indomabile uruguaiano Fabiàn O’Neill (2-2).
A nove minuti dal termine (81’) salì ancora in cattedra Crespo in versione ‘ispiratore’ finale, nell’ambito di un contropiede da manuale.
Tiro lunghissimo di Ousmane Dabo dalle retrovie. Controllo e avanzata del centravanti argentino, scartando la guardia del difensore francese Jonathan Zebina.
Un attimo di attesa per far inoltrare davanti al portiere Alessio Scarpi l’accorrente Mario Stanic, che nel frattempo era subentrato ad Amoroso.
L’attaccante croato depositò facilmente in rete (2-3).
Finì con le maglie da gioco gettate dai calciatori del Parma ai nostri tifosi giunti sull’isola.
Segnale di festa condivisa e di riconoscenza per una trasferta sempre lunga e insidiosa, dispendiosa e faticosa.