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PRP, una cura contro le patologie degenerative ortopediche

Il Dott. Naccari Carlizzi ci aiuta a capire questo tipo di medicina rigenerativa

Negli ultimi anni gli studi effettuati per cercare di trovare soluzione alle diverse malattie degenerative a carico delle ossa si sono concentrati sui cosiddetti fattori di crescita. Le scoperte sorprendenti che si sono fatte man mano hanno sottolineato l’importanza di questi elementi, suscitando interesse da parte di diversi settori della medicina (come odontoiatria, chirurgia maxillofacciale, medicina plastica, estetica, oculare).

In Ortopedia, dove prima sono stati applicate queste nuove tecniche terapeutiche, i risultati sono oggi eccellenti, scopriamone i dettagli raccontati da un esperto sull’argomento, il Dott. Carmine  Naccari Carlizzi.

I fattori di crescita

Quando si parla di fattori di crescita ci si riferisce in particolare a delle cellule (delle proteine) che sono in grado di andare a stimolare la formazione di nuove altre cellule anche di diverso tipo, lì dove vengono iniettate.

Il PRP (Platelet Rich Plasma), conosciuto in Italia come Plasma Ricco in Piastrine (o gel piastrinico), è una sostanza in cui queste cellule sono altamente concentrate che viene utilizzata per la riparazione dei tessuti nei soggetti affetti da malattie degenerative, in associazione ad altri problemi a carico di ossa, legamenti, cartilagini, tendini curati per esempio con innesti.

La sostanza ricchissima di piastrine, grazie a queste, è in grado di riparare i tessuti e influenzare le altre cellule presenti localmente, capaci di ridurre l’infiammazione. Le piastrine sono elementi indispensabili per guarire i tessuti e hanno proprio la caratteristica di liberare i fattori di crescita.

Normalmente nel corpo umano di fronte a una lesione accade che il sangue coagula, compiendo il primo passo dell’organismo verso la guarigione. Nella coagulazione, tuttavia, bisogna considerare che ci sono approssimativamente un 95% di globuli rossi, un 4% di piastrine e un 1% di globuli bianchi.

Iniettando PRP localmente le percentuali sono decisamente diverse e favorevoli per il soggetto: si avranno, infatti, un 95% di piastrine, un 4% di globuli rossi e sempre la stessa quantità di globuli bianchi. È facile capire come, una così alta concentrazione di piastrine (e quindi di fattori di crescita piastrinica), possa migliorare la risposta ai danni, favorendo la guarigione.

Infiltrazioni di PRP e dettagli di preparazione

Come ci spiega il Dott. Naccari, Ortopedico e Medico dello Sport che utilizza questo strumenti terapico da diverso tempo nella clinica dove lavora, il PRP è una sostanza che si estrae dal paziente stesso (autologa) prima di essere riutilizzata localmente dove c’è il problema.

La preparazione della sostanza avviene mediante un prelievo ematico dal paziente (di solito da 10-60 ml in base alla zona da trattare). Il sangue a questo punto viene sottoposto in laboratorio a un doppio procedimento di centrifugazione: le componenti si distinguono e viene così isolato il siero, concentrato di piastrine. La quantità di siero estratto dipende dalla dose del prelievo di sangue. Prima di utilizzare la sostanza vengono fatti esami microbiologici e qualitativi. La conservazione del PRP, quando non utilizzato subito o quando in esubero, avviene in celle frigorifere a 30°C sotto zero.

Le infiltrazioni di PRP vengono fatte da parte di un medico chirurgo specializzato (che deve essere autorizzato dagli organi competenti) per mezzo di particolari siringhe direttamente dove occorre, aiutandosi con un apparecchio ecografico. La procedura viene fatta di solito in regime ambulatoriale perché rapida e di semplice esecuzione. Le sedute indispensabili variano in base ai casi.

Infiltrazioni di PRP: medicina rigenerativa

Gli studi fatti sul gel piastrinico PRP hanno portato a una terapia innovativa e di successo in campo ortopedico, dove già da diversi anni medici chirurghi esperti, come Carmine Naccari Carlizzi, la stanno applicando. Questa innovazione di medicina rigenerativa viene prescritta in particolare nei seguenti casi:

  • quando ci sono processi infiammatori, anche degenerativi, alle articolazioni e alle cartilagini: per l’artrosi, nello specifico, è tra i più potenti strumenti terapeutici in grado di limitare il progredire della malattia.
  • Quando sono presenti tendinopatie e traumi muscolari,
  • in caso di infortuni, per velocizzare la guarigione,
  • in associazione a interventi chirurgici, come innesti per la guarigione e per rinforzare i diversi elementi,
  • nella chirurgia del menisco e dei legamenti crociati (interventi in cui il Dott. Naccari è esperto)

In sostanza, da quanto si può ben capire, il Plasma Ricco in Piastrine può essere impiegato per quasi tutti i disturbi a carico dell’apparato muscolo scheletrico.

I vantaggi e gli effetti collaterali di questa tecnica terapeutica

Il grande vantaggio di questo tipo di terapia è che si tratta di un tipo di medicina rigenerativa che consente, in un certo senso, di auto-curarsi utilizzando cellule che sono estratte dal medesimo soggetto su cui vengono utilizzate. Questo fa sì che sia più facile evitare complicazioni e problemi legati a emo-derivazioni.

Proprio perché si utilizzano cellule autogene gli effetti collaterali sono ridotti al minimo, fermo restando che si esegua il trattamento presso centri autorizzati e che sia fatto da personale medico molto esperto. Fra gli effetti collaterali delle iniezioni di PRP, benché lievi, si può tuttavia dire che talvolta la persona può avvertire un leggero dolore dove sono state fatte. Benché non ci siano controindicazioni assolute per questo genere d’intervento sarà il medico a stabilire se sia il caso di procedere in questo modo o meno.

A fronte dei successi e delle evidenze scientifiche di questa metodica si può dire che sia oggi di certo la più promettente nell’ambito delle terapie riabilitative. Trattandosi tuttavia di una tecnica relativamente giovane bisogna sicuramente aspettarsi ulteriori progressi e miglioramenti.

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