di Samuele Tarasconi
Visto che Shin Megami Tensei IV Apocalypse condivide molte caratteristiche con il terzo ed il quarto capitolo della serie in questa recensione citerò alcuni frammenti di quelle precedenti, ovviamente specificherò ogni eventuale differenza in modo da evidenziare le peculiarità di questo gioco.
Il titolo è uscito nel 2016 in esclusiva per Nintendo 3DS, sia il doppiaggio sia i testi sono solamente in inglese, e possiede alcuni DLC da acquistare separatamente per poter velocizzare il farming di soldi, esperienza, ed anche alcune missioni extra.
L a trama è strettamente collegata a quella del IV, infatti molti personaggi e avvenimenti si ripresenteranno in questo capitolo, fortunatamente il gioco contiene una sorta di enciclopedia che spiegherà certi eventi a cui potremo non avere assistito, dato che la route presa in considerazione dal gioco precedente è quella neutrale.
Stavolta però non ci immedesimeremo nei panni di Flynn, ossia il precedente protagonista, ma nei panni di Nanashi un ragazzino di quindici anni, il cui compito è aiutare i cacciatori di demoni a trovare svariate risorse nella Tokyo semidistrutta in cui il gioco è ambientato. Dopo una serie di avvenimenti, Nanashi si ritroverà a dover fare un patto con Dagda, una sorta di dio antico, e da allora in poi anche lui sarà in grado di evocare demoni per combattere.
Il tema principale dell’avventura è lo scegliere se collaborare con gli altri, lo stare insieme ad altre persone cercando di migliorarsi insieme a loro, a dispetto dello stare da soli, il non dover dipendere da nessuno in modo da potersi auto affermare.
L’idea è interessante anche agli ottimi personaggi principali presenti, che con i loro dialoghi e la loro caratterizzazione saranno capaci di farci riflettere su alcuni spunti, per quanto non manchino i siparietti comici, ma purtroppo non è stata realizzata al meglio.
Se il decidere di lavorare insieme ci porterà ad avere nel gruppo membri che ci potranno assistere in battaglia riuscendo addirittura a far saltare un turno all’avversario, il lavorare da soli, e quindi l’isolarsi dagli altri, non ci porterà ad alcun beneficio, e perderemo così ogni vantaggio tattico che avremmo restando in buoni rapporti col nostro team.
Passando al gameplay esploreremo svariate aree e dungeon nel corso del gioco, molte di queste saranno prese a piene mani dal IV, tuttavia non mancheranno nuove zone da visitare, e non molto tempo dopo l’inizio avremo a disposizione un pugnale che una volta caricato grazie ad apposite fonti sparse per la mappa, potrà essere usato per distruggere certi ostacoli, evitare i nemici, ed ottenere svariati tesori. Un’altra differenza dal precedente capitolo è la possibilità di poter entrare in alcune aree, anche a inizio gioco, dove troveremo demoni di livello più alto rispetto a quelli a cui la storia ci abituerà. Questo volendo ci permetterà di avere quasi sempre un vantaggio sugli scontri di trama, e con un po’ di impegno e pazienza nel farming, ci consentirà di mettere le mani in anticipo su tecniche più potenti, anche se nel corso dell’avventura avremo comunque qualche sfida. Come se il vantaggio fornitoci da queste zone non fosse già abbastanza, volendo potremo sempre abbassare la difficoltà in qualsiasi momento vogliamo.
A questo proposito cito ora la recensione di Shin Megami Tensei III riguardo il sistema di combattimento:
”I combattimenti si svolgono a turni nei quali prima agirà il nostro party e poi quello avversario, per ogni membro della nostra squadra avremo un azione a disposizione fino a un massimo di 4, il nostro personaggio più 3 demoni. In base alle nostre performance potremo perdere o guadagnare altre azioni. Ne perderemo quando i nostri colpi non andranno a segno, oppure se colpiremo un nemico con un elemento a cui egli è resistente, invece ne guadagneremo quando i nostri colpi saranno critici o se sfrutteremo le debolezze di un nemico.”
Oltre all’esplorare e l’affrontare i numerosissimi nemici presenti, avremo anche la possibilità di svolgere alcune quest secondarie più o meno semplici, non sono moltissime ma risultano disponibili in una giusta quantità, ed alcune si riveleranno piuttosto interessanti.
Proprio come nei precedenti capitoli manterremo la possibilità di decidere noi come far crescere il protagonista, e proprio come nel IV ne potremo anche modificare l’equipaggiamento, acquisire e potenziare le tecniche, cosa possibile facendo imparare tutte le mosse a uno dei nostri demoni, e acquistare app.
Queste ultime ci daranno abilità passive di varia natura, anche se in questo titolo partiremo inizialmente con solo 4 slot per le mosse, gli altri andranno acquistati nella sezione app quando si sbloccheranno, e inoltre non costeranno certo poco.
Come al solito per ottenere i demoni sarà necessario reclutarli parlandoci assieme, e soddisfando i loro bisogni, quali soldi, oggetti, e simili. Tuttavia le contrattazioni sono migliorate, sicché spesso certe combinazioni di risposte alle domande che ci verranno poste, porteranno i nemici ad entrare quasi sicuramente nei nostri ranghi, ovviamente ognuno di essi richiederà un approccio diverso che si dovrà imparare tentando e ritentando.
L’altro metodo per ottenere demoni sono le fusioni, e qui mi ricollego alla recensione di Shin Megami Tensei III:
“Le fusioni sono il cuore pulsante del gioco e consistono nel prendere 2 demoni diversi, e fonderli insieme.
Il risultato è determinato principalmente dalle razze che si vanno a mischiare tra loro, e una volta trovato un demone che soddisfa le nostre esigenze dopo aver visionato i risultati delle varie combinazioni dovremo decidere quali abilità fargli ereditare dai suoi “genitori”.”
Con la possibilità di poter scegliere liberamente le tecniche che i demoni possono imparare, proprio come nel IV, in teoria le cose dovrebbero essere più semplici, ma non è così.
Dato il numero di mosse limitato che si possono tenere a inizio gioco non sarà semplice soddisfare di volta in volta i requisiti che riterremo necessari per il nostro team ideale.
Infatti ogni demone avrà delle sue affinità, alias quanto saranno più o meno adatti ad utilizzare un certo elemento, andando quindi a influenzare pesantemente il danno che infliggeranno, o anche il costo in MP.
La durata del titolo può arrivare benissimo oltre le 90/100 ore se ci si ferma a studiare per bene le fusioni, e si fanno le varie quest opzionali, ma offre comunque di per sé una buona quantità di trama, risultando quindi un esperienza longeva al di là del proprio stile di gioco.
Proprio come per il suo predecessore anche Apocalypse non gode di un gran utilizzo del touch screen, che sarà limitato ad ospitare la mappa, ed a gestire i vari menù.
Le nuove musiche presenti sono piacevoli, ma non risultano il punto di forza del gioco, così come la grafica che risulta piuttosto semplice, e poco dettagliata a livello di ambientazione.
In conclusione:
Il titolo purtroppo non è esente da difetti, ma quelli presenti risultano marginali, soprattutto se comparati al gameplay, che è sicuramente il punto di forza insieme alla trama ed i personaggi, consigliato ad ogni appassionato di GDR, soprattutto se avete già giocato Shin Megami Tensei IV.