Nell’ambito della rassegna, “Parma città dei diritti”, volta a celebrare i 70 anni dalla firma della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proseguono le iniziative promosse dall’Assessorato alla Partecipazione e Diritti dei Cittadini in collaborazione con realtà teatrali e associative del territorio.
Sono due gli appuntamenti in programma sabato 10 novembre.
Il primo, dalle 9 alle 13, vede protagonisti Festina Lente Teatro e Vagamonde che presentano “Liberi D”in diversi bar della città. Si tratta di un’azione di teatro urbano che si svolgerà in alcuni bar che diventeranno, in questo modo, veri e propri spazi della rappresentazione con azioni teatrali a sorpresa, accordate prima con i gestori. I bar coinvolti sono: Max e Gio di via Carducci 8; Torrefazione Gallo in Piazzale San Bartolomeo 7/b; bar Cristallo in Piazza della Pace 5; Caffè San Pietro in Piazza Garibaldi; Hub Caffè in Piazzale Bertozzi; Caffè dei Marchesi in via Pellico 17/a. Un gruppo di cinque o sei donne entrerà all’improvviso nei bar, sedendosi ai tavolini con gli avventori per parlare di diritti. Il teatro esce, così, dai luoghi tradizionali e incontra casualmente un pubblico non organizzato, creando e ampliando spazi e occasioni d’incontro.
Il secondo appuntamento è in programma rispettivamente alle 16 ed alle 17: il Teatro delle Briciole presenta “A voi piace viaggiare? Art.13 Libertà di movimento” al Ponte Romano. L’azione scenica avviene su due piani: un’attrice leggerà, attirando l’attenzione del pubblico che passa a livello del piano di calpestio che circonda il ponte, mentre l’attore Piergiorgio Gallicani leggerà nel piano sotterraneo del ponte dove il pubblico potrà vederlo affacciandosi dal parapetto. Al centro del momento ci sarà il tema legato all’articolo 13 della Dichiarazione Universale dei diritti umani dell’ONU che riguarda la libertà di movimento e che recita: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato e ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese”.