Una svolta per certi versi inaspettata e che arriva in un contesto particolare, da sempre riferimento mondiale in materia di mode e tendenze. Una decisione che affonda le proprie radici in un concetto di etica inseguito, spesso e volentieri senza successo, anche in altre parti del mondo.
Los Angeles, la capitale delle California, si appresta a bandire l’uso di pellicce animali diventando così la quarta citta degli Stati Uniti ad intraprendere un percorso di questo tipo. Una moda fur freecome si dice in gergo, senza pellicce per l’appunto. Un qualcosa di già sperimentato anche in altre latitudini come ad esempio a Londra, proprio in occasione della London Fashion Week.
Pellicce bandite quindi incoraggiando i designer e gli stilisti a compiere scelte alternative, creative, etiche, nel rispetto degli animali. È così che anche Los Angeles compie una scelta piuttosto forte e coraggiosa venendo incontro alle richiesta di buona parte dell’opinione pubblica, sempre più attenta alle condizioni di vita degli animali ed alla necessità di preservarli il più possibile.
Da tempo la città degli angeli capitale della California sta diventano una meta sempre più ambita per turisti di tutto il mondo, compresi quelli italiani, visti i prezzi dei voli non così alti (dallo scorso febbraio è possibile volare da Fiumicino con diretto operato dalla low cost Norwegian air lines) e la facilità di reperire i documenti per viaggiare; su tutti il programma di Viaggio Senza Visto (conosciuto anche come ESTA) necessario per rimanere negli Usa da turisti per un tempo inferiore ai 90 giorni. Chissà che anche questa svolta etica dal punto di vista animalistico non aiuta ad incrementare il turismo.
Analizzando nel concreto quanto accaduto, è stato il consiglio comunale della città di Los Angeles a stabilire il divieto di vendere pellicce e comunque abiti o accessori realizzati con pelo di animali. Adesso il passaggio successivo è quello di far diventare affettivo, nel giro di un mese, questo provvedimento mettendolo in forma di legge; spetterà al procuratore della città portare a termine il lavoro con l’intenzione di farlo entrare in vigore nel giro di un paio di anni. Da ricordare che già altre città californiane, nello specifico si parla di San Francisco e West Hollywood, hanno vietato in passato la produzione e la vendita di pellicce realizzate con animali. Negli ultimi anni poi sono state tantissime le aziende di tutto il mondo che hanno deciso di seguire un percorso simile interrompendo quindi la produzione di pellicce ed accessori in pelo di animale: tra queste anche nomi noti come Versace, Gucci, Burberry.
Qui in Italia la strada è ancora lunga ma qualcosa si muove e si sta cercando di seguire una traccia; qualche mese fa era stata l’ex velina Elisabetta Canalis a lanciare la provocazione posando senza veli e lanciando il messaggio “meglio nuda che in pelliccia”. Un invito rivolto al direttore di Vogue Italia affinché eliminasse dalle sue copertine tute le foto di pellicce realizzate con animali. Unastrada che è già stata intrapresa da Vogue Uk ad esempio e che in Italia deve ancora essere tracciata.