La sicurezza di una città non si misura solo in termini numerici, ovvero quanti e quali reati si registrano sul territorio: i numeri servono principalmente per stilare statistiche che spesso sono falsate in quanto sempre più sovente i cittadini non denunciano i reati subiti perché disillusi. Vi è un legame strettissimo e vicendevole tra sicurezza e qualità della vita, l’una influenza l’altra: maggior sicurezza aumenta la qualità della vita e maggior qualità della vita aumenta il senso di sicurezza percepito dal cittadino.
Vi è mai capitato di visitare delle città, magari all’estero, e rimanere sorpresi dall’ordine, dalla pulizia, dal rispetto per cose e persone che immediatamente risaltano in relazione a quanto vediamo e viviamo abitualmente nella nostra città? Avete mai notato come vengono rispettate e fatte rispettare queste qualità fuori Italia? Poi si ritorna e riemergono le solite criticità legate alla criminalità, al degrado urbano e sociale, all’inciviltà di chi vive o visita le nostre città.
Quale senso di sicurezza può avere un parmigiano se in diversi quartieri le caratteristiche dominanti sono la prostituzione, lo spaccio di droga, i campi rom, l’abusivismo e l’accattonaggio molesto, le guerre fra bande sia criminali che giovanili, l’abbandono di rifiuti piuttosto che la fatiscenza degli edifici spesso occupati abusivamente da clandestini, tossicomani e delinquenti vari? Quale tranquillità ci può infondere la crescente indifferenza o, peggio, diffidenza nei confronti del vicino di casa, o il dover percorrere le tante strade buie e desertificate per colpa delle scelte inopportune delle precedenti come dell’attuale Amministrazione? Quale tranquillità può pervadere una donna, giovane o anziana che sia, quando deve entrare o uscire dai parcheggi sia pubblici che dei centri commerciali sapendo che facilmente potrebbe venire importunata, quando va bene, da energumeni sempre più aggressivi ed offensivi? Con quale attrattiva la città si presenta ai turisti avendo spesso i monumenti imbrattati o “occupati” da disadattati e teppisti, i marciapiedi lerci di rifiuti domestici e umani e con la prospettiva di doversi muovere, soprattutto di sera, in una atmosfera che richiama quella delle migliori ambientazioni dei film noir degli anni cinquanta?
La risposta a tutte queste domande è sempre e solo la stessa, “nessuna”, mentre la conseguenza è sotto gli occhi di tutti, “Parma è in agonia”, e a fronte di proteste e proposte le risposte sono sempre quelle: non ci sono soldi e mezzi.
Secondo noi l’unica cosa che manca è la concreta volontà di risolvere i problemi, persistendo in una ignavia politica e amministrativa che si concluderà, speriamo, con le prossime elezioni amministrative.
Andrea Zorandi, Lega Nord Parma
Maurizio Campari, segretario Lega Nord sez. Parma
Emiliano Occhi, segretario provinciale Lega Nord Parma