Il comitato Per fare un bambino ci vuole un asilo fa sapere di aver appreso “il primo, terribile verdetto: chiude l’asilo Girotondo di Beneceto. Sia il nido che la materna”.
Al Comitato mamma Stefania: “… per oggi erano state convocate le mamme della sezione materna e quelle dei piccoli della sezione nido (quelli che faranno nido anche il prossimo anno) perché la dottoressa Paci aveva qualcosa di importante da comunicare loro. Si pensava al fatto che volessero fare una scuola 0-6 invece la mazzata. Struttura soppressa. Fine della speranza di tenere li la mia bimba per materna. Tate e ausiliarie bravissime senza struttura e trenta bambini che avevano iniziato un percorso di materna questo anno che saranno o trasferiti altrove in massa o divisi. È molto triste.”
Tra l’altro questo asilo – ricorda il Comitato – è stato ristrutturato dal Comune nel 2010 e poi ci sono stati nuovi interventi nel 2014 perché, come scrive Stefania, “…erano due sezioni di nido. Poi da settembre 2014 una sezione di nido era diventata materna. Con le tate noi genitori il sabato mattina stavamo ristrutturando il giardino. Abbiamo messo su una biblioteca. Mi viene troppo male. Ma non si può fare nulla?”.
Il Girotondo era gestito da ParmaInfanzia SpA ed era regolarmente in lista nel bando 2015-16. Dove andranno adesso i bambini del Girotondo? A chi dovranno “rubare il posto”? E le loro educatrici, avranno un lavoro l’anno prossimo? Quali danni per la comunità che gravitava attorno a quell’asilo?
Altra notizia di cui il Comitato dà conto riguarda l’Albero Parlante di Carignano, “struttura di proprietà della parrocchia e attualmente gestito da Parma ZeroSei, dall’anno prossimo diventa un asilo privato Proges”.
I 37 bambini che frequentano attualmente l’Albero “verranno trasformati in posti in convenzione; una volta ‘smaltiti’, l’asilo sarà privato al 100%. Alla domanda su quale sia il risparmio ottenuto da questa manovra, ci è stato detto che la Paci non è stata in grado di rispondere”.
“Un altro colpo non da poco. Ci pare sempre più evidente che i tagli da Roma sono solo un paravento, qui c’è una evidente volontà politica di smantellare il servizio pubblico e abbandonare famiglie e lavoratori a una privatizzazione senza regole”.