di Lucia De Ioanna
La sonda Shape, costruita dagli studenti di quattro scuole del territorio, che ha raggiunto la stratosfera riportando immagini straordinarie, è stata presentata a Futura.
Il progetto Shape, realizzato grazie alla collaborazione tra gli alunni di quattro scuole del territorio, è stato presentato nei giorni scorsi a Futura, la grande festa nazionale dell’innovazione tecnologica e digitale in ambito didattico, che si è tenuta a Bologna dal 18 al 20 gennaio.
Nato da un’idea di Marco Bastoni, stimato studioso e divulgatore scientifico, il progetto Shape (Student High Altitude Project for Education) fin dai primi passi si propone di innescare processi formativi che coinvolgano non solo gli studenti ma anche gli insegnanti, gli enti pubblici, il mondo del volontariato e delle imprese private, tessendo una rete di collaborazione tra scuola e territorio in un’ottica di apertura e di costruzione comune della conoscenza.
I cento alunni delle scuole coinvolte (Liceo Attilio Bertolucci, scuola capofila della rete, Liceo Giacomo Ulivi, Liceo Guglielmo Marconi e ISIS Carlo Emilio Gadda di Fornovo di Taro) insieme all’Associazione di volontariato Il Cerca Libro di Medesano ed ai docenti referenti per il progetto (Maria Cristina Baracchi per il liceo Bertolucci, Silvia Reggiani per il Liceo Marconi, Luigi Ferrarese coordinatore per il liceo Ulivi e Michela Chiappa per ISIS Gadda) hanno potuto sperimentare come il sapere teorico trovi una concreta applicazione in una sfida al cielo che richiede competenze e conoscenze ampie e diverse: dalle leggi della fisica allo studio di una traiettoria fino alla gestione di aspetti tecnici e burocratici senza i quali il sogno di un volo non avrebbe potuto realizzarsi.
La sonda destinata a raggiungere la stratosfera, ad una quota di oltre 35 km, riportando immagini straordinarie oltre che informazioni scientifiche di rilievo, è stata realizzata dopo un anno di lavoro cooperativo, che ha richiesto una preliminare divisione dei compiti: gli alunni del liceo Marconi si sono occupati della scelta degli strumenti di rilevamento scientifico e del loro posizionamento, quelli del liceo Attilio Bertolucci, oltre a dover individuare il sito di lancio, hanno elaborato le previsioni della traiettoria di volo mentre il Liceo Ulivi si è occupato della costruzione del pallone sonda e della ricerca del luogo di caduta. Tutte le pratiche legali richieste dagli enti nazionali di controllo del volo sono state seguite dagli allievi dell’ISIS Gadda che hanno inoltre costruito lo scafo della navicella.
Soddisfazione per gli alunni delle scuole di Parma il cui progetto ha trovato un pubblico attento e curioso a Futura: sensibile l’apprezzamento espresso dal Provveditore agli studi Maurizio Bocedi per l’esito di un percorso capace di promuovere una educazione viva alle scienze sperimentali ed allo studio dell’atmosfera attivando, nello stesso tempo, percorsi di sviluppo sostenibile.
Finanziato in parte dalle scuole aderenti ed in parte tramite una campagna di crowdfunding, il progetto, come è possibile per ogni impresa che presenti un carattere di sperimentazione, ha conosciuto un primo tentativo di lancio, il 6 maggio, non andato a buon fine a causa di un imprevisto tecnico per approdare poi ai successivi due lanci, effettuati il 20 maggio, il cui esito positivo ha permesso di ricavare diversi dati da questo volo propriamente stratosferico: con l’ultimo lancio, la sonda ha infatti raggiunto l’incredibile quota di 37501 metri. Nel raggiungere questa altezza, oltre ai dati, sono state fatte riprese eccezionali, raccolte insieme ad altri momenti dell’esperienza nel video documentario “S.H.A.P.E.” realizzato da Paolo Leoni e Letizia Bonomi, due collaboratori del Cercalibro.
Il progetto Shape ha avuto la possibilità di trovare un pubblico attento a Futura grazie al Servizio Marconi, a supporto dell’ufficio scolastico regionale per i temi del digitale e dell’innovazione didattica: la prof.ssa Silvia Fontana del Liceo Attilio Bertolucci, referente del Servizio Marconi, il 18 gennaio ha potuto inoltre presentare la pratica del debate, attività formativa di eccellenza diffusa in tutto il mondo con materia e insegnanti dedicati, secondo il modello “World Schools Debating Championships”, utilizzato nelle recenti Olimpiadi Nazionali di Debate. Non si tratta solo di una tecnica che sviluppa il pensiero critico e le competenze comunicative, ma anche di un importante esercizio di democrazia, educando all’ascolto ed al rispetto delle regole sottese a uno scambio dialogico controllato.
Nell’area musica, il 19 gennaio hanno trovato spazio i giovani musicisti del liceo musicale Attilio Bertolucci, che si sono esibiti nello scenario suggestivo di Palazzo Re Enzo. Il programma ha preso avvio dal quartetto di flauti composto da Emma Cavatorti, Valeria Onorari, Martina Maselli ed Alessia Paparcuri, diretto dal Prof. Andrea Amendola, seguito da un trio di clarinetti (Claudio Tamborlani, Samuele Mazzieri, Alessandro Schiavetta) che hanno poi lasciato il campo a Giulia Menegardi, voce e chitarra, per concludere con un Ensemble di 11 clarinetti diretto dalla Prof.ssa Elisa Gubert.