di Titti Duimio
1877 | 2017
In occasione del 140º anniversario della fondazione dell’Istituto d’Arte Paolo Toschi e’ stato presentato sabato 4 novembre nell’Aula Magna del liceo il secondo volume della collana “Quaderni del Liceo”, ‘Le Carte delle Arti’ a cura di Laura Bandini e Daniela Dagli Alberi di MUP Editore. A presentare l’iniziativa il dirigente scolastico del liceo Roberto Pettenati.
Il libro raccoglie i documenti d’archivio dell’Istituto d’Arte, mettendo per la prima volta a disposizione degli studiosi e della città un prezioso patrimonio di dati attraverso un inventario per categorie che ne rende finalmente agevole la consultazione.
Alla cerimonia di presentazione erano presenti Marzio dall’Acqua storico dell’arte e presidente di Mup Editore, il preside del Liceo Toschi Roberto Pettenati, l’on Giuseppe Romanini, Vania Strukelj dell’Universita’ di Parma e le due curatrici del volume Daniela Dagli Alberi del Liceo Toschi e Laura Bandini archivista.
Dopo una lunga introduzione storica da parte di Marzio Dall’Acqua che ha ripercorso le tappe politico istituzionali della costituzione dell’Istituto nel 1877 gia’ Accademia di Belle Arti fin dal 1757 per opera di Filippo di Borbone, la storica dell’arte Vania Strukelj ne ha poi ripercorso l’importante sviluppo artistico che ha caratterizzato il movimento culturale attorno alla scuola ricordando i nomi di docenti e allievi di spessore internazionale.
L’on Giuseppe Romanini ha ringraziato gli autori del volume e i dirigenti della scuola che hanno promosso l’iniziativa lasciando poi la parola alle autrici del libro Daniela Dagli Alberi del Liceo Toschi che ha elencato tutti i collaboratori grazie ai quali e’ stato possibile realizzare un’opera cosi’ dettagliata e di grande utilita’ sociale per la citta’ ripercorrendo la storia dell’assetto istituzionale della scuola nel corso di questi 140 anni di esistenza sottolineando la difficolta’ di reperire materiale bibliografico sulla nascita della scuola quasi non si dovesse raccontare e Laura Bonati, archivista e autrice della ricerca archivistica che ha portato i saluti del sovrintendente Elisabetta Arioti.
“La fine del lavoro archivistico e’ un momento importante perche’ permette la consultazione anche ai non addetti ai lavori-dice Laura Bonati– e ci tengo a sottolineare che gli archivi scolastici debbano essere prima di tutto dei i ragazzi perche’ riguardano gli anni dei non-grandi che partono dalla prima infanzia e arrivano alla maggiore eta’, sono un’anagrafe specializzata di questo fondamentale periodo di vita. La nascita, la provenienza, i dettagli familiari che spesso danno anche un preciso quadro migratorio altrimenti non rintracciabile facilmente e persino la provenienza sociale degli iscritti ricostruiscono un racconto sociale della nostra citta’ che rischiava di essere disperso.
140 anni di storia che ci descrive, quindi, e ci ha permesso di scoprire curiosita’ e caratteristiche della scuola in quegli anni e posso dire che la storia del Liceo Toschi e’ ben diversa da quella prevista dalle normative emanate, qui dentro il gattopardismo era la norma: tutto cambiava per non cambiare mai niente. Le varie circolari ministeriali venivano recepite e anche ben protocollate ma difficilmente attuate, la vita dell’Istituto d’Arte sarebbe dovuta essere ben separata dall’Accademia di Belle Arti ospitata nello stesso complesso, ma in realta’ non e’ mai stato cosi’. Una forma di autarchia locale in cui abusi anche di tipo edilizio venivano puntualmente perpetrati, un’istituzione pubblica trattata praticamente da cosa privata.
Emblematica la figura di Paolo Baratta allievo e poi docente del Toschi che uso’ l’aula d’insegnamento all’interno della scuola anche come ufficio privato dopo il pensionamento.
L’Istituto era in realta’ una bolla di tempo dove la vita scorreva come al tempo dei Borboni, tra privilegio e una profonda idiosincrasia nei confronti delle leggi nazionali” conclude la Bonati.