Erano le 19,20 quando Giampietro Manenti ha lasciato il centro sportivo di Collecchio sulla sua Citroen C3 nera, accompagnato dal figlio, e non da Pietro Leonardi, con lui tutto il pomeriggio.
Sul cancello, Manenti ha commentato “i bonifici sono per strada, abbiamo adempiuto, non sono ancora arrivati per problemi tecnici, ma giungeranno velocemente. Domani? Forse, è una sorpresa, speriamo. Abbiamo preso un impegno, vogliamo rispettarlo. Sono ottimista? Super ottimista”.
Solita fola, solite parole che sentiamo da giorni.
Quindi domani ci sarà la messa in mora, il “promesso anzi minacciato” incontro giocatori -AIC? “Non ci sarà nessuna messa in mora, sono ottimista, ho parlato coi giocatori, sono dei professionisti seri”.
Su quali basi sia ottimista, al momento non è dato saperlo. Immaginare un bonifico in viaggio fa sorridere, di scherno e amarezza, però.
Ripercorriamo, dunque, in attesa di domani, di sapere se i giocatori si troveranno lo stipendio versato o dovranno ricorrere a mezzi meno ortodossi, il convulso pomeriggio di oggi.
Manenti e Leonardi lo hanno passato chiusi nel centro sportivo di Colleccho, religiosamente blindato con la stampa relegata sul cancello: sono usciti alle poco dopo le 15,40, si sono recati, per loro stessa ammissione, in banca.
Da dove sono riemersi, tornando al centro sportivo, dopo le 17,30: dichiarandosi ottimisti, si sono rinchiusi negli uffici.
Da cui è uscito, come detto sopra, Giampietro Manenti quando era già sceso il buio. Come quello in cui brancola chi vorrebbe certezze e continua a sentirsi ripetere “siamo ottimisti, speriamo di tenere fede agli impegni presi”.