Chissà se nella conferenza stampa che ha indetto per il pomeriggio Pietro Leonardi commenterà la voce secondo cui i debiti del Parma oggi ammonterebbero alla gigantesca cifra di quasi 200 milioni di euro.
“Il Parma deve 40.616.000 euro alle banche, ovvero a Banca Monte Parma, Banco di Brescia, Montepaschi, Banco popolare, Ibb, Unicredit e Ifititalia: gli istituti di credito hanno concesso il denaro come anticipo di diritti televisivi e di vendita di giocatori. Il debito verso i fornitori è invece di 37.738.000 euro, notevolmente incrementato rispetto ad un anno, prima, quando di fermava a 28 milioni. Altissimo anche il debito verso società controllanti, una situazione che mette a rischio l’intero gruppo costruito attorno ai gialloblù: la Eventi Sportivi spa deve ricevere quasi 49 milioni di euro. Pesante pure il debito verso il fisco, 16.746.682 euro e un altro milione ad enti previdenziali, ma la somma sarebbe anche più elevata se del pagamento dell’Iva da un anno non se ne occupasse la stessa Eventi Sportivi: per l’Iva, il Parma deve a Eventi Sportivi oltre 33 milioni di euro, sei milioni e mezzo più che nel precedente bilancio. Completano la lista dei debiti 25.025.000 euro dovuto ad altre società di calcio per compartecipazioni e acquisti di giocatori (15,8 milioni verso squadre italiane, 8,4 milioni verso squadre estere e 838mila euro alla Lega) e 14.660.000 euro verso i dipendenti”.
A dicembre, la Dastraso Holdings Ltd, si era impegnata “a supportare, in modo continuativo e irrevocabile, da punto di vista societario, finanziario e patrimoniale la società ceduta al fine di garantire la continuità aziendale tanto di questa quanto delle controllate Parma FC spa e Parma Brand srl, consentendo alle stesse di poter regolarmente adempiere a tutte le obbligazioni sociali”. Siamo a febbraio e la Dastraso non c’è più. Sotto a chi tocca. Già, ma a chi tocca adesso? Non a Moratti, nonostante qualcuno si ostini a pensare il contrario.
(sportal.it)