di Cosima Ticali
È stata la prima bambola ad abbandonare le sembianze di un bebè per adottare quelle di una donna.
Stiamo parlando di Barbara Millicent Roberts, meglio nota come Barbie, inseparabile compagna di giochi di intere generazioni di bambine.
Alla fine degli anni ’50, la piccola Barbara, figlia di Ruth ed Elliot Handler, cofondatore della Mattel, preferisce giocare con le immagini ritagliate delle attrici dell’epoca. A sua madre non sfugge come Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor o Sandra Dee – con i loro modelli sofisticati e il loro stile di vita – conquistano i sogni della figlia. Da questa intuizione e in onore della piccola Barbara, nasce Barbie. Il suo debutto avverrà il 9 marzo 1959 alla fiera del giocattolo di New York.
La celebre icona in queste settimane è la protagonista di ‹‹Barbie, oltre la bambola››, la prima grande mostra ad essa dedicata in Spagna.
L’esposizione, coprodotta dalla Fundación Canal e dalla Mattel, con la collaborazione di 24 ORE Cultura, sarà visitabile presso la Fundación Canal de Isabel II di Madrid, fino al prossimo 2 maggio.
Un viaggio nella storia, attraverso 438 pezzi da collezione, che permetterà di scoprire aspetti poco conosciuti e a tratti sorprendenti della popolare bambola. Otto le aree tematiche in cui si articola l’esposizione.
Nella sezione intitolata ‹‹Barbie Evolution››, ad esempio, si trovano gli otto esemplari più rappresentativi delle trasformazioni di Barbie, dal 1959 – anno in cui è stata lanciata per la prima volta nel mercato con il modello Teen Age Fashion Model Barbie Doll – al 2016, con il recente modello Barbie Fashionistas – Curvy.
La sezione ‹‹Da modella a fashionista››, invece, punta l’attenzione su un aspetto centrale della vita di Barbie: la moda. Del resto, la possibilità di acquistare separatamente i diversi abiti, creati ogni anno per il guardaroba di Barbie, è stata una delle chiavi del suo successo.
Barbie, si sa, ama godersi la vita e condividerne i momenti migliori con la famiglia e gli amici. Proprio a loro è dedicata la sezione ‹‹La famiglia di Barbie›› al cui interno merita una menzione speciale il leggendario fidanzato Ken, apparso per la prima volta nel 1961, ma anche Christie, l’amica afroamericana di Barbie, alla quale, nel tempo, si sono unite amiche ispaniche, asiatiche e multietniche come Teresa, Kira e Kayla; tutte testimoni della grande varietà del mondo reale.
La sezione ‹‹Barbie cittadina del mondo››, poi, mostra uno degli aspetti più originali e moderni della storia di Barbie: la ricerca, a partire dal 1964, di una relazione tra le differenti culture. Fin dall’inizio degli anni ’60, infatti, Barbie diventa ambasciatrice degli usi, dei costumi e delle culture di tutto il mondo.
Con i modelli della sezione ‹‹I Can Be››, in più, Barbie ha voluto lanciare alle bambine un messaggio fondamentale e rivoluzionario per l’epoca: ciascuna può diventare ciò che desidera, trasformando i propri sogni in realtà. Per la prima volta, difatti, con la creazione di Barbie, una bambola abbandona le sembianze di un bebè per assumere quelle di una donna adulta. Un passaggio importante visto che, fino ad allora, le bambine potevano giocare con le loro bambole solo ad essere madri, rinforzando così lo stereotipo di mamma e sposa. Barbie, invece, diventa astronauta, medico, pompiere, poliziotto, soldato: tutte professioni solitamente associate agli uomini.
Un’intera area, inoltre, è riservata alle ‹‹Silkstone Barbie Dolls››, una serie di bambole che si ispirano agli anni ’50 e ’60, create esclusivamente come pezzi da collezione dallo stilista Robert Best. Il loro nome deriva dal materiale con cui sono realizzate, il silkstone appunto, una plastica morbida simile alla porcellana, ideale per riprodurre il viso, il trucco, la raffinatezza e la cura dei particolari della prima Barbie.
Il rapporto di Barbie con la moda è stato determinante anche per la trasformazione del suo stile e dei vari rimodellamenti del suo aspetto. Dopo avere incarnato la moda degli anni ’60 e ’70, Barbie diventa fonte di ispirazione per i più grandi stilisti, come testimoniano i modelli della sezione ‹‹Barbie in passerella››. Billy Boy, Moschino, Ferré, Versace, Dior, Gucci, Prada, Givenchy: ogni stilista e produzione contribuisce a rafforzare l’immagine di Barbie come icona di stile.
Un capitolo a parte merita il rapporto di Barbie con le arti su cui pone l’accento la sezione ‹‹Barbie e la cultura››. Storia, musica, cinema: Barbie cerca di avvicinare le bambine alla cultura in ogni sua forma, facendole familiarizzare con personaggi e opere che appartengono a diverse discipline. Barbie, quindi, veste i panni di figure storiche leggendarie tra cui Cleopatra e Giuseppina Bonaparte, stelle della musica quali Cher e Shakira, dive del cinema come Grace Kelly e Audrey Hepburn. Spazio anche alla storia dell’arte con omaggi a grandi dipinti come ‹‹Il bacio›› di Klimt, ‹‹I girasoli›› di Van Gogh o ‹‹Le ninfee›› di Monet.
Molti artisti, infine, sono stati particolarmente attratti dalla figura di Barbie. Andy Warhol, ad esempio, nel 1986, ha realizzato il famoso ritratto di Barbie come omaggio al disegnatore di moda Billy Boy (Ritratto di Billy Boy come Barbie); una testimonianza artistica che consacra la popolare bambola a icona della cultura Pop.
Percorrendo queste otto sezioni, dunque, si scopre come Barbie, in quasi sessant’anni, sia stata molto più che un semplice giocattolo. È stata testimone, infatti, dei cambiamenti che hanno caratterizzato le diverse epoche e portatrice di valori come l’uguaglianza di genere, l’integrazione razziale, culturale e fisica, il rispetto e l’ammirazione per la diversità, l’apprezzamento per la cultura, l’importanza della famiglia e dell’amicizia; aspetti tutti presenti all’interno della mostra.
L’esposizione ‹‹Barbie, oltre la bambola›› è aperta tutti i giorni dalle ore 11 alle 20, il mercoledì la chiusura è anticipata alle 15. Il sabato e nei giorni 13, 14, 28 e 30 aprile, 1 e 2 maggio, invece, è posticipata alle 22. L’ingresso è gratuito.