Giovanni Paolo Bernini, sempre lui. Il suo nome continua ad uscire, in ogni inchiesta legata alla Parma male.
Nato a Parma il 6 aprile 1963, laureato in sociologia, muove i suoi primi passi nella politica attiva all’interno dei Movimenti Politici Giovanili socialdemocratici. Nel 1988 passa a collaborare con i Psdi anche in sede regionale, per poi essere eletto segretario giovanile nazionale nel 1990.
Nel 1994, è tra i primi ad abbracciare la causa di Forza Italia alla discesa in campo di Silvio Berlusconi. E nello stesso 1994 (elezioni vinte da Stefano Lavagetto) viene eletto in Consiglio comunale, dove ricopre la carica di vicepresidente.
Viene rieletto nel 1998 (prima elezione di Elvio Ubaldi), ed è Presidente del Consiglio Comunale. Di quella campagna elettorale, si ricorda fra l’altro la sua presenza in Oltretorrente con un megafono contro le righe blu della giunta Lavagetto. (vedi fotogallery)
Nel marzo 1999 diventa dirigente degli Enti Locali del Centro Italia. Tre anni dopo, il passaggio romano, con l’incarico di consigliere del ministro delle Infrastrutture e trasporti Pietro Lunardi. A questo periodo risale la polemica per la notizia, rivelata dal settimanale L’Espresso, di un incontro a Roma alla presenza di Pasquale Zagaria (del clan dei Casalesi): da quella vicenda, però , non emergono per Bernini rivlievi penali.
Nel 2007 (elezione di Pietro Vignali) viene rieletto ancora una volta, con un personale successo di oltre 1700 preferenze. Nella prima giunta Vignali, è nominato assessore con deleghe al Personale – organizzazione Interna; economato; Servizio civile volontari; Agenzia politiche a favore dei Disabili. Nei successivi rimpasti, avrà poi la delega alle Scuole, con le successive polemiche legate all’inziativa Parmazerosei e a quelle più recenti sull’apertura di alcuni asili.
E questa, l’attività “alla luce del sole.
Passiamo invece alle cose più scomode.
E’ il 26 settembre del 2011 quando Bernini viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta Easy Money, che dopo le varie Green Money diede il colpo di grazia al sindaco, e compagno di merende, Pietro Vignali. L’accusa: ipotesi di reato di tentata concussione e corruzione relativa agli appalti delle mense scolastiche in concorso con il suo braccio destro, il segretario Paolo Signorini.
Lo stesso Signorini rivelò poi di aver ritirato e consegnato allo stesso Bernini 16.000 euro destinati a Parma per Haiti, progetto di cui ello stesso era presidente.
Come se non bastasse, Mario Ciclosi, appena investito del ruolo di Commissario del decadente comune di Parma, gettò il carico da novanta inserendosi, come parte civile, in tutti i processi. Compreso quello contro Bernini,