di Viviana Duimio
Palme e banani cresciuti in tempi record in piazza del Duomo a Milano hanno provocato reazioni contrastanti.
C’e’ chi apprezza e tenta di giustificare la scelta citando precedenti illustri in tempi passati come il critico d’arte Philippe Daverio :”È un’idea che mi piace molto, soprattutto perché la banana è il simbolo della Repubblica attuale. I palmeti c’erano già nel XIX secolo” – commenta.
Spietata invece la destra cittadina che si presenta in Consiglio Comunale con un casco di banane gonfiabili per protestare contro l’iniziativa rilasciando commenti sprezzanti come il lapidario “Progetto discutibile” di Viviana Beccalossi assessore regionale, o Alessandro Morelli della Lega che sollecita la giunta a chiedare scusa per “un obbrobrio che snatura la piazza”.
Salvini mono-tono reagisce a suo modo lanciando il tweet da perenne campagna elettorale “I clandestini si sentiranno a casa” con divertenti risposte in linea.
Acceso il dibattito anche tra i cittadini divisi sull’opportunità di una scelta cosí provocatoria e lontana dalle tradizioni meneghine che presuppone uno stravolgimento di una piazza quasi sacra e perciò immutabile e intoccabile.
Quello che è certo è che un vincente in questa storia di certo esiste ed è la catena americana Starbucks che con nuovo look esotico dell’aiuola sponsorizzata ha raggiunto il suo scopo pubblicitario rispettando il vecchio adagio “purche’ ne parlino”.