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103 anni di gloria: il Parma festeggia e si regala il “Museo”, dedicato a Ernesto, “Il primo dei tifosi” – FOTO

img_3572Per i suoi 103 anni di storia il Parma si fa un regalo meraviglioso, e lo fa ai propri tifosi: un museo che ne racchiude storia e ricordi. Ricordi belli e brutti, cadute e risalite.

Tonfi e rinascite, dal Verdi Football Club a Ugo Betti, la storia è oggi, la storia siamo noi.

Un insieme di passato e presente, dolcezza e ricordo, malinconia e melanconia.
Ci sono le magliette storiche, vecchie, vecchissime, palloni spelati dal tempo e dai calci, scarpini, maglie ricamate che rievocano momenti impressi nella storia.

“Coppa Italia 1992”, il primo trofeo. Ma anche la maglia di Wembley, e quella della prima Coppa Uefa.

Poi le Coppe, tutte. Quelle che il Parma Calcio di oggi ha voluto comprare dalle ceneri del proprio passato per consegnarle al futuro, alla città, alla propria storia.

Oggi maglia è dono di un collezionista, un tifoso, un romantico innamorato che ha contribuito a mettere insieme l’empatico fantasma dotato di anima che trova spazio nella pancia del Tardini, vicinissima al cuore dello Stadio. Ogni maglia è un pezzo, una goccia di una memoria inscindibile, incisa nella pietra secolare del calcio italiano.

Il museo, è intitolato a un parmigianissimo, che volle fortemente il Parma in serie A, Ernesto Ceresini. Tra la folla, commossi, il figlio Fulvio – anche lui ex presidente ducale- e il nipote Matteo.

Non trattiene l’emozione Fulvio, non lo vuole nemmeno fare. Ringrazia ed è un fiume in piena. “Ernesto se lo meritava, grazie – lo soggiunge appena- Una società così giovane ma anche così storica che fa una cosa così grandiosa e unica e la dedica a Ernesto… Lo conoscete tutti, era un tifoso, prima di tutto. Soffriva per ogni partita, come i tifosi veri. Ho dentro tanta emozione, commozione e soddisfazione. Mio padre aveva un sogno, portare il Parma in serie A. Se ne è andato qualche mese prima della certezza matematica, ma lo sapeva già che sarebbe andata così. Ha detto “posso andarmene, missione compiuta. E dall’alto ha visto la gioia della sua città. Ricordare chi è stato, cosa ha fatto, è un regalo bellissimo. Per lui e per i tifosi”. Viene quasi da dire alla faccia di quella odiosa, pasciuta, fallimentare parentesi targata “Carpenedolo”.

Presentato nel giorno del 103esimo compleanno, il Museo aprirà ufficialmente il 13 gennaio. Tra le due date, il derby. Che Angelo Giovati, super tifoso e anima dell’iniziativa presenta così: “A Parma c’è una sola squadra. Si chiama Parma Calcio.

Ora dobbiamo solo vincere il derby, e le foto della nostra festa, della nostra gioia, tra vent’anni saranno storia integrante del museo”.

Da lassù, anche Ernesto, annuisce. E sorride.

 

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