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Università: ancora in aumento le immatricolazioni

logounipr-gifContinua con ottimi risultati il trend positivo di iscrizioni avviato lo scorso anno dall’Università di Parma, che dopo l’exploit e l’inversione di tendenza del 2015-2016 consolida la crescita anche per il 2016-2017.

I numeri parlano chiaro: 5.725 iscritti complessivi al primo anno (dati al 28 novembre 2016) contro i 5.082 dell’anno accademico 2015-2016, con una crescita assoluta di 643 matricole che corrispondono a un incremento percentuale del +12,7%.

I dati sono stati presentati questa mattina nella sede dell’Ateneo dal Rettore Loris Borghi «Raccogliamo i frutti di un lavoro intenso e corale, mirato a costruire un’Università nuova, attrattiva, aperta all’esterno e con al centro lo studente: i dati delle iscrizioni mostrano che i nostri sforzi sono stati capiti e apprezzati. Dopo l’inversione di tendenza dello scorso anno occorreva quest’anno consolidare la crescita, e ci siamo riusciti: in due anni l’Ateneo ha recuperato i due terzi degli studenti perduti a causa del trend negativo avviato nel 2011-2012, e i dati di quest’anno permettono di essere ottimisti per il futuro. È ovvio che siamo soddisfatti, ma non bisogna certo fermarsi qui», ha commentato il Rettore Loris Borghi, che ha sottolineato il valore dell’offerta formativa proposta dall’Ateneo: «Un’offerta di qualità, ulteriormente rafforzata dai due nuovi corsi partiti quest’anno: “Sistema Alimentare: Sostenibilità, Management e Tecnologie” e “Comunicazione e Media Contemporanei per le Industrie Creative”. I due corsi hanno avuto un riscontro straordinario, cogliendo evidentemente un’esigenza formativa reale nei due settori del food e della comunicazione».
Gli ambiti che crescono di più in valore percentuale per numero di iscritti sono proprio quelli cui afferiscono i due nuovi corsi: l’Ambito Economico fa registrare un significativo +44% rispetto al 2015/2016, e l’Ambito Umanistico un ottimo +29%. Crescita a due cifre anche per l’Ambito Ingegneria e Architettura, che rispetto all’anno scorso è a +17%.

La “sofferenza” dell’Ambito Giuridico-Politologico, che rispetto allo scorso anno registra al momento un saldo negativo del 12%, va interpretata con molta attenzione: per il corso di laurea in Giurisprudenza il calo dell’ultimo anno del 6% è solo apparente, perché ci sono 21 iscritti di cui si sta verificando la carriera universitaria e che dovrebbero portare il numero degli studenti a 157, con un conseguente incremento dell’8% nell’ultimo anno, mentre per Scienze politiche e delle relazioni internazionali le iscrizioni si chiudono a fine anno ed è ancora presto per tirare le somme.
Anche altri segni “meno” vanno interpretati. Il calo del corso in Scienze della natura e dell’ambiente, ad esempio, dipende unicamente dal fatto che il corso non è più a libero accesso ma ad accesso programmato locale, e per il corso in Matematica vale quanto detto anche per Giurisprudenza:4 studenti sono in attesa di verifica della loro carriera universitaria e quindi il numero degli iscritti potrebbe aumentare da 42 a 46, registrando un incremento rispetto allo scorso anno.

“Food management” e “Comunicazione per le industrie creative”: ottimo esordio per i due nuovi corsi tiennali

I due corsi triennali avviati quest’anno sono stati la grande novità dell’offerta formativa 2016-2017. Guardando i dati ora si può certamente dire che si tratta di una scommessa vinta da parte dell’Ateneo, che ha saputo mettere in campo due progetti culturali innovativi in due settori strategici come il food e la comunicazione.

Il corso di laurea in “Sistema Alimentare: Sostenibilità, Management e Tecnologie” (Food System: Management, Sustainability and Technologies), incardinato nel Dipartimento di Economia in collaborazione con i Dipartimenti di Bioscienze e Scienze degli Alimenti e presieduto da Guido Cristini, ha ad oggi 256 iscritti. Il corso di laurea in “Comunicazione e Media Contemporanei per le Industrie Creative”, coordinato dal Dipartimento Lettere, Arti, Storia e Società e presieduto da Michele Guerra, parte invece con 203 iscritti.

Un Ateneo ancora più attrattivo: crescono i fuorisede dal Sud Italia

La provenienza geografica degli iscritti al primo anno dimostra che l’Università di Parma ha saputo rendersi ancora più attrattiva. A fronte di un minore peso relativo della provincia di Parma (31,3% nel 2016/2017 contro il 37,7% di due anni prima) e dell’Emilia Romagna (dal 59,6% del 2014/2015 al 52,2% di quest’anno), si registra infatti una decisa crescita del Nord Italia (15,6% quest’anno contro il 12,8% del 2014/2015) e soprattutto di Centro-Sud e Isole, che tornano ad essere bacini di utenza forti dell’Ateneo con i livelli percentuali di alcuni anni fa. Gli iscritti al primo anno del Centro-Sud passano dal 12,7% del 2014/2015 al 14,6% del 2016/2017 (con ottimo exploit della Puglia), mentre quelli delle isole dal 5,1% all’8,2%. Da segnalare in particolare il balzo in avanti della Sicilia, che in due anni è aumentata di tre punti percentuali passando dal 4,5% al 7,5%

Un Ateneo inclusivo: punto di riferimento per gli studenti con disabilità e Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)

L’Università di Parma si conferma punto di riferimento importante per gli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), per i quali è attivo da anni un servizio che è fiore all’occhiello dell’Ateneo con specifiche strutture di affiancamento e accoglienza. Al 31 ottobre 2016 sono nel complesso 130 gli iscritti al primo anno con disabilità e DSA.
A primavera i dati dei corsi di laurea magistrali

È importante sottolineare che i dati diffusi oggi sono ancora parziali, poiché le iscrizioni ai corsi di laurea magistrale (+2) si chiudono a primavera: lo scorso anno gli iscritti sono stati circa 1.800. I dati complessivi degli iscritti al primo anno (compresi quelli delle lauree magistrali) saranno dunque disponibili nella prossima primavera.

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