Sono già alcuni mesi che la FP CGIL di Parma denuncia il rischio che l’Amministrazione comunale chiuda alcune strutture educative, riducendo così i posti nelle scuole dell’infanzia e nei nidi di Parma a disposizione dei bambini della città.
Il sindaco e alcuni assessori, in varie occasioni nei mesi scorsi, hanno dichiarato di essere costretti a chiudere a seguito dei tagli previsti dalla legge di stabilità 2015, senza meglio precisare il dettaglio dei costi ritenuti insostenibili, dei posti che non sarebbero più disponibili, senza avere nemmeno tentato di esplorare strade alternative.
Poco prima della pausa natalizia, il vicesindaco Paci aveva preso l’impegno di confrontarsi con i lavoratori del settore e con le loro rappresentanze ma a tutt’oggi nessuna convocazione è arrivata.
Non si può gestire una situazione complessa come quella dei servizi educativi 0/6 con una serie di annunci, senza una visione di prospettiva, semplicemente scaricando le colpe altrove.
È un problema di risorse? Spieghi il sindaco perché il Comune di Parma risulta l’ultimo comune capoluogo in regione per quanto riguarda il recupero ďell’evasione fiscale, secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, e perché non si persegua adeguatamente anche il recupero dell’evasione sui tributi locali.
I servizi educativi per la prima infanzia rappresentano un punto centrale per il welfare di una città, sostegno fondamentale per l’occupazione femminile e diritto di ogni bambino ad avere un’educazione.
Se fosse intenzione del C omune di Parma chiudere alcune sezioni o addirittura alcune scuole, sappia che la Funzione Pubblica CGIL Parma metterà in campo tutte le forme di mobilitazione possibili per difendere quei servizi e l’occupazione di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che quotidianamente li garantiscono.