Voci e anche leciti sospetti corrono su una possibile spaccatura del movimento civico Parma Unita capeggiata dal consigliere Roberto Ghiretti. Voci confermate anche da un’intervista rilasciata a Parmaquotidiano.
Stando alle parole del consigliere nessuno avrebbe espresso il desiderio di scindere il movimento durante il vertice che si è svolto lunedì sera, 21 novembre. Tuttavia gli scontenti all’interno ci sarebbero a causa dell’appoggio pubblico di Ghiretti ala candidatura di Paolo Scarpa per il PD, per ora l’unico nome certo estratto dal cappello e sostenuto dal segretario cittadino Lorenzo Lavagetto.
Durante l’incontro di Scarpa all’ex galleria Mazzocchi per la presentazione della lettera aperta alla cittadinanza – un appello alla politica per tornare ad avvicinarsi ai cittadini e fare fronte unito per il bene della città (leggi Il manifesto civico di Scarpa: “Appello alla politica. Uniti, basta personalismi”) – Ghiretti aveva espresso appoggio e simpatia per l’ex presidente dell’associazione Il Borgo.
Simpatia non condivisa da alcuni membri di Parma Unita che, si ricorda, è stata in linea generale sempre orientata a destra. Gli stessi l’han confermato al giornalista.
Gli stessi non escludono anche la possibilità, se la maggioranza decide di appoggiare il partito di centro sinistra, di scendere dal carro.
A pochi giorni dalla riunione con i suoi, Roberto Ghiretti invia un comunicato inconsueto dove annuncia la sua NON candidatura a sindaco:
“In questi giorni in cui assistiamo al moltiplicarsi di candidature più o meno credibili alla guida della città vorrei cogliere l’occasione per annunciare invece la mia disponibilità… a non candidarmi.
Da quando ho dato il via a questa mia esperienza nella politica cittadina ho sempre sostenuto la necessità di costruire un progetto che unisse e non dividesse, che portasse le forze migliori della città a mettersi al servizio di Parma, dei suoi bisogni e delle sue necessità. Nel fare questo ho sempre precisato di essere disponibile a ricoprire il ruolo di generale o soldato semplice, nella convinzione che il primo passo necessario per un’azione così decisa e importante fosse quello di mettersi a disposizione e non certo dare libero sfogo a personalismi ed egocentrismi che sono l’esatto opposto di quanto auspicato.
Per anni ho lanciato appelli nella speranza che questo processo potesse avviarsi immediatamente e con successo ma stravolgere l’alfabeto di una politica troppo spesso fossilizzata sulle proprie posizioni e preconcetti si è rivelato compito ben più arduo di quanto preventivato. Di fatto solo negli ultimi mesi qualcosa si è mosso, e mi riferisco alla lettera appello che Paolo Scarpa e un nutrito gruppo di cittadini hanno sottoscritto chiedendo alle forze politiche esattamente quanto chiedevo io stesso: “dare vita alla costruzione di un processo politico non ancora tentato prima, che parta dal basso, in cui si risolvano conflittualità ormai arcaiche e si crei coesione tra partiti democratici, movimenti e società civile, per un futuro sostenibile da costruire insieme”.
A questo invito rispondo proponendo di incontrarci subito con i cittadini, il Pd, le altre forze politiche che aderiranno, per stabilire regole condivise, tempi corretti per le consultazioni, che permettano un confronto disteso con la città. Parma viene per prima, è questo il senso della mia disponibilità a un passo indietro. Sono fiducioso che nessuno si opporrà a un percorso di trasparenza e di apertura.
Tanti oggi scrivono che il succo di questo messaggio è che vogliamo fare le primarie del Pd. È una semplificazione che non coglie il senso di questa iniziativa che invece punta a superare dinamiche che in passato hanno mostrato tutti i loro limiti. Il punto non è costruire un’alleanza con questa o quella forza politica, se così fosse avremmo già fallito in partenza; quello che serve è decidere di lavorare insieme per costruire una squadra e scegliere insieme il candidato attraverso un percorso chiaro, alla luce del sole e che coinvolga la città. Chi accoglierà questa istanza sarà il benvenuto a bordo! In questo senso sbagliano coloro i quali, da destra e sinistra, hanno risposto all’appello facendo subito distinguo e distribuendo patenti di “purezza” di cui davvero nessuno oggi sente il bisogno. In gioco c’è la creazione di qualcosa di davvero nuovo, in cui conti più l’ensemble che il direttore d’orchestra. Dunque nessun leader in veste di salvatore, nessuna preclusione, solo tanta voglia di misurarci sulle idee, superare gli ostacoli e tracciare la strada per il futuro di questa città”.