Nicola Dall’Olio e Patrizia Maestri hanno presentato una interrogazione rispettivamente al Comune e il Ministero della Giustizia sulla precaria situazione del carcere di Parma:“Sono in corso i lavori di ampliamento del carcere di Parma che arriverà ad ospitare fino a 800 detenuti, facendolo diventare, in proporzione alla popolazione, il più importante dell’Emilia-Romagna. Crediamo che sia decisivo avviare una riflessione comune sul ruolo di questa struttura, anche per le sue ricadute sulla nostra città, senza dimenticare la carenza di organico denunciata più volte dalla polizia penitenziaria e il numero elevato di detenuti”.
“Chiediamo di sapere da dove arriveranno i nuovi detenuti e per quale tipologia di reati sono stati condannati e se si tratta di persone senza fissa dimora o meno, ma anche come si intende risolvere la carenza di agenti che ormai dura da anni e se il Comune ha intenzione di adeguare i programmi di reinserimento sociale e lavorativo visto l’incremento della popolazione carceraria e i relativi costi”.
Sull’ampliamento del carcere che ha iniziato i lavori lo scorso 15 settembre hanno in questi mesi a lungo protestato gli agenti penitenziari e Sinappe. La principale criticità denunciata è la carenza di organico e l’insicurezza che questo comporta per gli stessi agenti in primis.
“Sappiamo che ci sono competenze diverse tra Comune e Governo, – continuano gli esponenti del PD parmigiani – ma questo ampliamento va ad incidere direttamente su entrambi e abbiamo voluto agire su due fronti. Crediamo sia importante dare risposte concrete e trasparenti ai cittadini rispetto ad un tema su cui deve essere fatta piena informazione”. Chiedono inoltre se si “stia o meno pianificando l’attivazione o l’adeguamento dei programmi di reinserimento sociale e lavorativo, tenendo conto del previsto incremento dei detenuti e quali sono i maggiori costi che si prevede di dover sostenere e dove queste risorse verranno reperite”.
“Nella maggior parte dei casi – commenta Dall’Olio – chi esce dal carcere si ferma sul territorio in cui ha scontato la pena, quindi l’aumento dei detenuti porta come conseguenza maggiori casi da affrontare per la città. Per questo una struttura penitenziaria di maggiori dimensioni, oltre a un’adeguata dotazione di personale di Polizia penitenziaria, deve prevedere un adeguato presidio sul territorio delle forze dell’ordine ma anche un sistema che permetta di gestire nel modo migliore chi ha finito di scontare la propria pena. Per questo vorrei sapere dall’amministrazione cosa intende fare e dove vuole reperire i fondi necessari”.
La deputata Patrizia Maestri chiede al ministro Orlando come intenda agire per la questione, mai risolta, della carenza di agenti:“Da tempo abbiamo sollevato questo problema e con l’ampliamento la situazione diventa sempre più critica: vorrei sapere se c’è in programma un adeguamento del personale in servizio visto che da tempo i rappresentanti degli agenti lamentano una situazione insostenibile. Con questo intervento il carcere di Parma, in rapporto al numero di residenti, diventa quello più popoloso e la cosa deve essere risolta in tempi brevi. Una struttura carceraria di queste dimensioni ha anche ricadute sulla città che la ospita, per questo credo che sia importante, come già detto in tante occasioni, che si prevedano maggiori investimenti per la sicurezza di Parma”.