Alluvione, due anni dopo. Alluvione, due facce della medaglia. Da un lato, il Comitato Alluvionati, i ripristini non fatti, le promesse non mantenute.
Dall’altro, il Comune, decisamente più ottimista e trionfalista. Ecco, le due facce della stessa alluvione, in attesa dell’incontro pubblico al Montanara previsto per questa sera (giovedì).
LE PAROLE DEL COMITATO ALLUVIONATI – “A distanza di due anni da quel fatidico 13 ottobre 2014 non possiamo non far affiorare i ricordi…e si guarda di nuovo al Baganza.
Ci sembra quindi doveroso come Comitato Alluvionati Parma informare i cittadini su quale sia la situazione ad oggi del ripristino delle aree colpite.
Nonostante il nostro impegno, gli incontri pubblici , le riunioni con le istituzioni, non possiamo purtroppo essere contenti di commemorare l’anniversario in questo modo .
I lavori di ripristino , il completamento dell’arginatura e la pulizia del greto non sono stati completati come ci era stato promesso.
Gli Enti preposti a tali incarichi, STB ,AIPO, Regione Emilia Romagna non hanno lavorato come ci si aspettava durante la stagione estiva, peraltro quest’anno così prolungata; durante numerosi incontri pubblicisono state fatte definite date precise per il termine dei lavori; non sembra che tali termini possanoconsiderarsi fattibili.
I fondi sono stati già stanziati, i preventivi siglati , i contenziosi con le attività produttive che insistono sultorrente sono stati affrontati; la domanda lecita e’, quindi, chi o cosa impedisce di terminare ciò che è statocominciato.
La nostra paura dunque è che un altro inverno passerà senza che le difese ai quartieri siano ultimate ;sarebbe intollerabile e sarebbe un chiaro spreco di soldi pubblici oltre che una presa in giro di cittadini che già hanno subito un danno.
In questo marasma di in-competenze chiediamo al Comune di contrastare in ogni modo quella che sembra l’ennesima “opera incompiuta” facendosi portavoce di questa protesta in quanto organo di controllo sulla incolumità dei cittadini.
E’ appena passato il termine per la presentazione delle domande di rimborso per i danni subiti durante l’alluvione quindi uniamo alla speranza di ottenere un risarcimento , pur se ridotto rispetto alle spese reali , la speranza che i cittadini interessati possano finalmente vedere e usufruire di ciò che era stato promesso.
Siamo infine consci che il percorso verso la messa in sicurezza definitiva sarà completato solo con la realizzazione della cassa di espansione, ma ad oggi ci vogliamo concentrare sulle scadenze più immediate.
Sperando che anche il percorso verso la cassa di espansione non sia lastricato di assurdità burocratiche e incompetenze…”.
LE PAROLE DEL COMUNE – Sono trascorsi due anni dall’alluvione del torrente Baganza che sconvolse la città con danni per circa 100 milioni di euro. Parma ha alzato la testa, si è risollevata grazie ad un lavoro di squadra che ha visto enti, istituzioni e sopratutto i cittadini collaborare, uniti, verso un unico obiettivo: lavorare per la città e per la sua sicurezza idrogeologica affinché non si verifichi mai più quanto accaduto.
“Oggi, in ricorrenza del tragico evento – spiega il sindaco Federico Pizzarotti – il mio primo pensiero va anzitutto alle famiglie che quel dramma l’hanno vissuto in prima persona, un evento critico che in città non accadeva da 100 anni. Ma un pensiero e un ringraziamento vanno anche a tutte le persone che in quei giorni hanno lavorato in squadra contribuendo a rialzare la città. Per i sei giorni successivi al dramma, Parma è infatti stata un corpo unico e una sola voce e ha dimostrato quel forte senso di comunità che la contraddistingue. Sono convinto che quando nel prossimo futuro ci capiterà di ripensare a quei tragici momenti, non racconteremo di una Parma in ginocchio, ma di una città che nella difficoltà ha trovato la forza per rialzarsi”.
L’assessore all’urbanistica, edilizia e lavori pubblici Michele Alinovi, fa il punto della situazione a due anni dal disastro. “Il Comune si è impegnato con cospicui investimenti, pari ad oltre 5 milioni di euro, quasi completamente coperti da finanziamenti statali, per risolvere, prima i problemi di somma urgenza, poi per riparare i danni provocati a strade, fogne, impianti sportivi e scuole. Oggi possiamo dire che tutto questo è stato fatto con tenacia e determinazione ed abbiamo una città ed un quartiere, il Montanara, rinnovati e più sicuri”. L’assessore guarda al futuro fiducioso anche se non mancano alcune preoccupazioni.
“Il nostro auspicio – spiega Alinovi – è che la Regione, tramite il Servizio Tecnico di Bacino, porti a compimento le opere di messa in sicurezza idraulica ancora da completare in alcuni punti lungo le difese arginali sul lato di via Montanara. Il Comune, dal canto suo, sta seguendo con attenzione costante l’iter legato alle complesse procedure per la realizzazione delle nuove casse di espansione del Baganza e collabora costantemente con la Regione in questo senso. Il prossimo anno dovrebbe, poi, essere quello buono per andare verso l’appalto del nuovo Ponte della Navetta. Il Comune ha presentato, un anno fa, lo studio di fattibilità per il nuovo ponte ciclo pedonale, a seguito di un concorso di idee finanziato grazie al contributo del Rotary Club Area Emiliana 2. Il Provveditorato Opere Pubbliche Emilia Romagna e Lombardia, competente in merito, non si è ancora espresso, però. Attendiamo il progetto esecutivo dal Provveditorato Opere Pubbliche, per altro, più volte sollecitato dal Comune. A questo punto, contiamo che il Provveditorato Opere pubbliche completi l’iter entro l’anno e che appalti l’opera, almeno, nel primo trimestre del 2017. Prosegue, poi, il nostro impegno anche sul fronte degli abusi edilizi in alveo del Baganza. E’ di questi giorni la notizia del completamento di alcune demolizioni, già attuate ”.