Due sedute di allenamento per il Parma giovedì, in vista della sfida di lunedì’ sera contro il FeralpiSalò.
Tra una e l’altra, Yves Baraye ha raccontato il suo momento:
“So fare tutti ruoli. Dipende solo da me, non dipende dalla posizione in campo. Io sono un giocatore che devi lasciare giocare, anche in difesa. Posso fare di tutto. In Italia ci sono troppe tattiche.
L’emozione del gol mi manca tanto. L’anno scorso ero abituato a segnare. Spero di andare in rete presto, appena rientrerò in campo.
Sono fiducioso di tornare a segnare. Sto solo aspettando il mio momento. Sto crescendo dentro di me. Sto capendo cosa vuol dire essere fuori. E’ quando sei fuori, che comprendi se sei all’altezza. Attendo solo il momento. Bisogna avere pazienza, perché Dio è con i pazienti.
Si cresce così, provando quanto provano gli altri compagni che giocano meno. Siamo un bel gruppo, con tanti giocatori forti. Tutti possiamo essere schierati. Dobbiamo solo allenarci bene per essere sempre pronti.
Possiamo vincere il campionato. La Lega Pro, però, è il più difficile. Noi dobbiamo adeguarci ai dettami del mister. L’interpretazione di qualsiasi modulo, poi, dipende dai giocatori. Facciamo fatica a essere subito in partita, nei minuti iniziali.
Fisicamente stiamo bene. Stiamo parlando tra di noi, per entrare immediatamente in campo con il piglio giusto. Dobbiamo fare anche il conto con avversari che contro di partono giocando a mille perchè siamo il Parma Calcio. Il capitano ci parla tanto prima della partita per caricarci. Entrando al Tardini, le avversarie devono capire subito chi è il Parma. Qualche difficoltà con il nuovo ruolo l’ho incontrata, perché non ero libero. Dovevo seguire i consigli che mi davano.
Bisogna esser bravi a coprire, a tornare e ad avere i tempi giusti di inserimento. Dovevo adattarmi. Non era facile farlo in fretta. Come ala, sabato scorso, a San Benedetto del Tronto, mi sono trovato bene. Se non faccio l’attaccante, è meglio fare questo ruolo. Avendo giocato tre partite da mezzala e una da ala, ho capito tante cose. Quando entrerò, saprò cosa devo fare. Si sa cosa posso dare in avanti. Io devo solo pensare a tornare e a difendere un po’ di più”.