Il tristemente celebre Ponte Nord di Parma lasciato al degrado. Da subito mal visto e non voluto dall’amministrazione 5 stelle, che non celebrò neanche l’apertura nel 2012 con il taglio del nastro, giace come un imponente scheletro. Questo non è solo oggetto di cronaca e polemica per gli sprechi di denaro pubblico e per l’insensatezza della costruzione – voluta dall’amministrazione centro destra di Ubaldi e Vignali e firmata dall’architetto ed ex vicesindaco Vittorio Guasti – il ponte è anche scenario di episodi di insicurezza e degrado.
Dallo scorso metà giugno il Comune ha deciso di far presidiare la zona 24 ore su 24 dalle guardie dell’IVRI. “Si rimane sconvolti da quello che si può vedere all’interno: ci sono siringhe dappertutto e rifiuti – riferisce uno degli agenti affidato al servizio di sorveglianza del ponte – Ci hanno messo di servizio qui per impedire che distruggano ulteriormente la struttura. Ci sono molte porte sfondate”. Una sorveglianza che inizialmente doveva essere di breve periodo ma si è protratta sino ad oggi e sembra poter continuare per molto. Un servizio inoltre impegnativo e logorante per gli agenti, con turni dalle 8 alle 12 ore continuative, in un’area senza servizi igienici, acqua o energia elettrica.
Considerando che l’agenzia di sorveglianza ha un costo per il Comune di 19 euro all’ora, fino ad oggi l’amministrazione ha speso la bellezza di quasi 45 mila euro in poco più di 3 mesi per proteggere una struttura inutilizzabile.
Il Ponte Europa alias Ponte Nord, un tunnel in acciaio e vetro su tre livelli lungo 160 metri e alto 15, era stato progettato come struttura con spazi espositivi e commerciali anche se la legge europea vieta espressamente di costruire stabili con usi permanenti sui corsi dei fiumi e dei torrenti. Pensato per allacciare la nuova sede dell’Efsa alla stazione dei treni, anche se a soli 100 metri di distanza fa già bene il suo dovere il Ponte delle Bandiere. Il ponte era stato finanziato con 39 milioni di euro, di cui 25 provenienti da fondi europei.
Lo scorso 14 giugno le forze della Polizia e dei Carabinieri hanno “sfrattato” alcuni senzatetto che avevano deciso di dare un senso a questa struttura inutilizzata usandola come rifugio e giaciglio per la notte. Ampia e spaziosa, la parte interna offriva un riparo dalle intemperie. Fa storcere il naso lo sfratto di persone, costrette loro malgrado a dormire all’addiaccio, da una struttura abbandonata ma non si possono ignorare le conseguenze che questo può provocare. Oltre a porte rotte e danni alla struttura ci sono stati anche gravi episodi di violenza. Nel settembre del 2014, ad esempio, un appena maggiorenne di origine rumena, Farkas, era stato accoltellato a morte da un connazionale per futili motivi. Entrambi vivevano con la famiglia all’interno del Ponte Nord.
Misure di sicurezza sono state prese ma certo la soluzione non potrà essere duratura. Sono sconcertanti le cifre sborsate dall’amministrazione per vietare l’accesso allo stabile non a norma. L’idea iniziale di convertirlo in luogo che possa ospitare mercati temporanei è stata continuamente rimandata, non essendo la priorità della città, ma intanto la struttura sta continuando a costare denaro pubblico a 4 anni di distanza dall’ultimazione.
L’assessore all’urbanistica e lavori pubblici, Michele Alinovi, rassicura che l’amministrazione non si è dimenticata del Ponte Nord e lancia un appello alla cittadinanza: “A breve organizzeremo un Open Day dove apriremo la struttura alla cittadinanza. Un momento per poter parlare insieme di quali potranno essere gli usi temporanei e rendere noto ai cittadini la situazione. Soggetti imprenditori e chi ne ha interesse potranno avanzare delle proposte in modo da poter creare un calendario di eventi temporanei. A breve verranno anche fatti alcuni lavori di dettaglio per l’alimentazione elettrica. La sorveglianza ha degli alti costi ma del resto non possiamo lasciare una struttura sguarnita che diventi rifugio per balordi o senzatetto”.
(aribe)