Il business annuo dell’usura è di quasi 82 miliardi di euro; le vittime presunte sono tre milioni di famiglie e un’azienda su dieci nei settori dell’agricoltura, del commercio e dei servizi.E i carnefici non sono solo le organizzazioni criminali, mafia in testa, ma anche una serie di “insospettabili” che hanno approfittato della crisi per arricchirsi a scapito di chi è finito con l’acqua alla gola.
Non è immune nemmeno il Nord visto visto che nella fascia di rischio medio alta ci sono anche Aosta e Biella. “Le organizzazioni criminali – spiega Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes – hanno ben compreso che l’usura rappresenta un metodo di straordinaria efficacia: da un lato per riciclare denaro sporco e ottenere facilmente ingenti guadagni, dall’altro per impossessarsi di quelle imprese e attività che non sono in grado di far fronte ai debiti contratti. Tutto questo con rischi più contenuti rispetto a quelli connessi ad altre attività illecite come ad esempio il traffico di stupefacenti”. “Oggi – osserva ancora Fara- sappiamo che la figura dell’usuraio non è rintracciabile solo tra criminali e mafiosi, ma è presente anche tra gli ‘insospettabili’: negozianti, commercialisti, avvocati, dipendenti pubblici, che hanno sfruttato il lungo periodo di crisi economica e l’indebitamento di famiglie, commercianti ed imprenditori per arricchirsi, forti delle crescenti difficoltà di accesso al credito bancario. Ed è nata una nuova figura: quella dell’usuraio della stanza accanto”. (ANSA)