E’ stata colpita da un’interdittiva antimafia della Prefettura di Parma un’azienda edile, operante soprattutto nel settore delle demolizioni, con sede a Trecasali. La I.Stra. Srl Innovazioni Stradali è stata oggetto di un’informativa a carattere interdittivo, che ha avuto l’effetto di revocare i contratti di subappalto che l’impresa aveva stipulato con due aziende appaltanti del Cepav Due, il Consorzio Eni per l’Alta Velocità (che si occupa della realizzazione della tratta Milano-Verona).
La misura, adottata dalla Prefettura lo scorso 14 agosto e comunicata il 26 agosto ai due appaltatori, ha avuto come effetto la risoluzione dei contratti con effetto immediata con l’applicazione dei danni, in misura non inferiore al 5% del valore dei contratti, alla I.Stra Srl.
L’impresa parmense ha proposto ricorso al Tar, chiedendo l’annullamento previa sospensione dell’interdittiva antimafia e di tutti i provvedimenti connessi. Il tribunale amministrativo di Parma ha rigettato il ricorso per la sospensiva: senza entrare nel merito delle motivazioni dell’interdizione, i giudici hanno ritenuto che “le circostanze di fatto riportate dalla Prefettura appaiono (…) adeguatamente valutate in punto di idoneità complessiva a denotare contiguità della ditta ricorrente con ambienti malavitosi”.
Nessuna sospensione cautelare, quindi, e condanna per la ricorrente a pagare 2mila euro di spese legali alla Prefettura.