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Parma Calcio, Doca: “Non parteciperò ad alcuna conferenza”

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Scherzi a Parma, pardon, a Parte, capitolo IV°.

 Tommaso Ghirardi ha parlato con Sport Mediaset: “Ho saputo del comunicato e sono rimasto a bocca aperta perché non ero a conoscenza di problemi sorti in questa trattativa. L’accordo è stato ratificato presso il notaio Posio di Brescia e c’è stato un comunicato molto chiaro in merito.

Il problema è solamente del signor Doca che dovrà risolvere con gli azionisti che mi hanno dato rassicurazioni della buona riuscita della trattativa. Le decisioni prese martedì verranno confermate domani in conferenza stampa e sicuramente Doca chiarirà la situazione”.

Pochi minuti dopo, pronta, la smentita di Andrea Pasquali, portavoce di Doca. Eccola.

Piacenza – Prosegue la tragedia Parma Calcio, della quale ecco servito il milionesimo, noioso, capitolo. L’imprenditore piacentino Pietro Doca, dopo aver smentito di essere attualmente alla guida della società in qualità di presidente, annuncia che non intende partecipare alla conferenza stampa in programma venerdì al Tardini.

«Non esiste alcun atto ufficiale, non è stata firmata alcuna compravendita». E oggi Pietro Doca torna a ribadire alcuni concetti che ritiene importanti: «Ad oggi non sono alla guida del club Parma Calcio, non sono il proprietario e non sono il presidente della società Emiliana, come invece è stato scritto sugli organi di informazione». E prosegue: «La trattativa verrà ufficialmente conclusa se ci saranno i giusti presupposti. Pertanto al momento non intendo partecipare ad alcuna conferenza stampa ma ne verrà indetta una quando e se verrà stipulato il passaggio di proprietà tramite atto notarile di compravendita della società Parma F.C.».

«Al solo scopo di tutelare la mia stimata attività di oreficeria in Piacenza – precisa – che ha rapporti con importanti clienti, mi rivolgo ai giornalisti che hanno divulgato informazioni con tono che definirei insidioso contribuendo a creare un’immagine ambigua del sottoscritto. Al fine di evitare errate interpretazioni, tengo a precisare che dall’età adolescenziale ho vissuto in una stimata e benestante famiglia lodigiana, famiglia di orefici dal 1947. Al mio fianco è da sempre presente il mio padrino Giuseppe Novazzi (farmacista) e la mia madrina Danila Rizzi (orefice). Si tratta di una famiglia meravigliosa alla quale va il merito di quello che sono diventato oggi».

Pietro Doca poi si sofferma sulla questione legata al suo nome, da sempre oggetto di equivoci. «Anni fa – spiega – si è dunque  ritenuto necessario trascrivere all’anagrafe del Comune, con atto della Prefettura, l’identificazione del cognome Doka in Doca proprio per non dare adito a sbagliate interpretazioni, ed è stata definita con atto pubblico l’identificazione e la riconducibilità alla stessa persona>>.

Ciò detto, chi si presenterà domani in conferenza stampa? Carnevale è a febbraio, e Halloween è già passato, cari signori, attori di una commedia che diverte solo voi.

 

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